A proposito dell’indimenticabile film «Amadeus»

Perché nel famoso film Amadeus manca del tutto il personaggio della sorella di Mozart? Come mai Nannerl (questo il suo nome) non è nemmeno citata in una battuta di passaggio?

Nota: su questo sito è presente un articolo che si occupa del film Amadeus in modo più approfondito. È un saggio di un professore americano, diviso in due parti: primaseconda.

Dettaglio della locandina originale del film

Da quando è uscito il mio romanzo La sorella di Mozart, diverse persone mi hanno posto questa domanda: se Mozart aveva una sorella musicista, come mai nel film Amadeus di Milos Forman non c’è traccia di lei? Come mai c’è il padre di Mozart, personaggio peraltro molto importante, e la sorella no?

Lei è del tutto assente dalla storia perché il film — scritto da Peter Shaffer — racconta l’ultimo periodo della vita di Mozart, e la sua morte, a Vienna. A quel tempo Wolfgang e sua sorella non avevano rapporti; abitavano in città diverse e ognuno dei due sapeva poco della vita dell’altro. Nessuno dei due visitò mai la casa dell’altro, né ne conobbe i figli. Nannerl non faceva più parte dell’esistenza di suo fratello; per lui non c’era quasi più (e chissà, forse lui tentava di comportarsi come se non ci fosse mai stata).

Amadeus-locandina

Questo è un fatto oggettivo; e poi ci sono le scelte soggettive degli autori. Il percorso narrativo di Peter Shaffer si muove in una direzione che non ha nulla a che fare con i rapporti di fratellanza. Il vero protagonista del suo dramma non è Mozart ma Antonio Salieri, formidabile eroe negativo — ombroso, terribile e così umano nella sua meschinità.

Arso dal desiderio di diventare un grande musicista, Salieri ha promesso a Dio di condurre una vita integerrima; in cambio, canterà le Sue lodi e diverrà un compositore riconosciuto e stimato. Un giorno, però, nella sua vita irrompe un fanciullone beffardo e volgare, nel corpo del quale alberga il più splendente dei geni: Wolfgang Amadeus Mozart. Salieri si sente tradito e concepisce un piano per danneggiarlo – una vera e propria vendetta contro Dio.

A quale scopo si sarebbe dovuto parlare della sorella di Mozart? Solo perché è esistita? Non mi sembra una ragione sufficiente per un autore.

Amadeus: verità drammaturgica e verità storica

La sceneggiatura di Amadeus (1984) è basata sull’omonimo e pluripremiato testo teatrale che lo stesso Shaffer aveva scritto nel 1978. Credo che nessuno al mondo sia riuscito a narrare la stessa storia in due modi così diversi e ugualmente potenti. Dobbiamo quindi essere grati al grande drammaturgo inglese, che ha divulgato il nome e la musica di Mozart con tanta efficacia e risonanza. Da quando il film è stato realizzato, l’immagine di Mozart è indissolubilmente legata a quella che vi è ritratta; e questo fa un po’ storcere il naso ad alcuni estimatori del Maestro, i quali affermano che Mozart “non era così”.

Hanno perfettamente ragione.

Mozart-Constanze

Certo che Mozart non era così; per cominciare, non aveva la faccia di Tom Hulce. Inoltre, non aveva quella risata scioccherella e non era un ragazzino osceno; nella realtà era un intelletto altissimo. E ancora, Salieri non ha ucciso Mozart, né ne ha causato la rovina. Nella realtà non ha avuto alcuna responsabilità nella sua morte né avrebbe tratto particolari vantaggi dalla scomparsa di Mozart dalla scena musicale.

Mi sembra che, di fronte a un’opera d’arte, le violazioni della realtà storica (la quale è poi, in larga misura, soggetta all’interpretazione) non debbano scandalizzare più di tanto. Quel che conta veramente è che dopo il film la musica di Mozart sia andata a ruba; quello che conta è che molti, grazie al film, abbiano ascoltato una volta di più (o magari per la prima volta) le sue composizioni.

About

Questo è il sito di Rita Charbonnier, autrice dei romanzi Figlia del cuore (di prossima uscita per Marcos y Marcos), La sorella di Mozart (Corbaccio 2006, Piemme Bestseller 2011), La strana giornata di Alexandre Dumas e Le due vite di Elsa (Piemme 2009 e 2011). Scopri di più...

13 commenti su “A proposito dell’indimenticabile film «Amadeus»

  1. Sono d’accordo sull’importanza del film per aver fatto conoscere a molti la musica di Mozart. Penso anche, però, che si sia giocato un pò troppo di fantasia, presentando un’immagine del compositore per nulla veritiera. A tal proposito segnalo il breve saggio di Enrico Stinchelli “Amadeus: due parole sulla musica vista”, nel suo “Mozart – la vita e l’opera” (Grandi Tascabili Newton, 1996).
    Stinchelli ci va decisamente pesante nel criticare la pellicola di Forman, adducendo però, a mio avviso, delle valide motivazioni. Comunque sia, “Amadeus” mi fa divertire ogni qual volta lo rivedo…
    Un caro saluto,
    Traz.

  2. Mmmmh, Trazom mio caro… siamo sicuri che l’immagine “veritiera” dei personaggi, in un’opera di finzione, sia un obiettivo da perseguire? E poi qual è l’immagine “veritiera”? Ce n’è solo una, uguale per tutti? E come si fa a sapere qual era il “vero” Mozart? Ho visto illustri storici insultarsi e tirarsi per i capelli perché avevano visioni completamente diverse della “verità”…

  3. Difatti “Amadeus”, come titolo, è l’appellativo modesto da parte di un grande autore che forse non conosceva Mozart dal tempo necessario per chiamarlo per nome – nè questa conoscenza era abbastanza superficiale da salutarlo, come tutti, per cognome.

  4. Io penso che “Amadeus” sia stato scelto semplicemente perché altisonante: in questo modo l’autore rappresenta, anche nel titolo, il contrasto che è alla base dell’opera, quello tra l’altezza dell’intelletto musicale e la bassezza dell’uomo che lo ospita – contrasto dall’enorme portata drammaturgica e senz’altro non strettamente realistico. Ma il drammaturgo, a mio parere, non deve attenersi a criteri di aderenza alla realtà: deve creare un’ALTRA REALTA’, basata su una fisica diversa, quella del racconto…

  5. Penso solo che nella pellicola di Forman si siano messi in risalto volutamente solo alcuni aspetti del probabile Mozart (chi mai potrà sapere come fosse davvero?). Mi pare che in troppe parti del film l’obiettivo primo sia stato quello di stupire e divertire a tutti i costi, rendendo parodistiche anche altre figure, come ad esempio la corte di Giuseppe II… Ben realizzato, d’accordo, e l’effetto che ha provocato nella curiosità della gente verso la sua opera mi va ancor meglio; ma credi davvero sia stato giusto mostrare agli occhi dei più un’immagine di Mozart quale quella di un ragazzino impertinente, dalla risata equina, il cui solo pregio è il comporre una musica divina? Francamente penso che, benchè un’opera di finzione, “Amadeus” avrebbe potuto evitare una simile banalizzazione del personaggio Mozart e degli altri protagonisti, pur sempre persone realmente esistite.

  6. Io credo soprattutto che nell’arte non esista il “giusto”.

    E poi credo che Mozart, se avesse potuto vedere “Amadeus”, non avrebbe gridato allo scandalo e si sarebbe divertito come un matto. Credo che avrebbe soprattutto controllato come eseguivano la sua musica, e magari su quello avrebbe avuto qualcosa da ridire, che ne sappiamo? O magari avrebbe contestato la scelta dei brani, oppure non avrebbe proprio capito perché Tom Hulce era piazzato a dirigere l’orchestra in un modo che nel Settecento non esisteva, oppure si sarebbe ammazzato dalle risate (di scherno) a vedere la famosa scena nella quale Hulce detta a F. Murray Abraham il “Requiem”: ma non si compone così! Ma che cretinata! Eppure quanto è bella, ed emozionante, quella scena?

    E poi, quanto è incredibile la scena nella quale Mozart muore? Quando l’ho vista ho detto a voce alta, con estremo stupore: noooh… è morto? Sì, esattamente. Così si muore. Un attimo ci sei, e l’attimo dopo non ci sei più. Punto e basta.

    “Amadeus” ha indotto molte persone ad amare Mozart, nonostante fosse rappresentato come un coglionazzo, e ad avere di lui un’immagine fisica, quale che fosse, non importa se sfaccettata o semplificata; e a dolersi profondamente della sua morte, così prematura e sciocca. E’ per questo che, a mio avviso, l’ultima cosa da fare è gridare allo scandalo contro chi sporca i santi.

    Grazie di essere intervenuti e di aver sostenuto il vostro pensiero con questa passione!

    Rita

  7. Anche secondo me se Mozart avesse potuto vedere il suo film si sarebbe divertito un sacco…
    La prima volta che l’ho visto,tanto tempo fa’, mi e’ piciuto molto,anche se sapevo che non tutto era veritiero.
    Credo che il Mozart “vero” sia in ognuno di noi in diversi aspetti e che solo la sua musica sia lo specchio di quello che realmente era.

    …ormai quando ascolto una sua sinfonia mi sembra di conoscerlo da sempre..^_^ le sue note, i suoi intervalli…oh si, e’ li che risiede l’arte…

    Ti abbraccio Rita, e aggiungo che strepitosa e’ tutta questa meravigliosa unione tra passione e amore che traspare in questo blog, nel tuo libro e nella tua presentazione…

    Giglio.

  8. Condivido e aggiungo che non mi pento mai di fare un’incursione in questo blog quando ho un pò di tempo, ciao e a presto,
    Giulia

  9. Salve a tutti e complimenti per il blog!
    Anche io penso che se Mozart avesse potuto vedere il film “Amadeus” si sarebbe divertito molto, ma nello stesso tempo concordo con Trazom sul fatto che cmq questo film ha fatto in modo che i più avessero un’immagine di Mozart come quella “di un ragazzino impertinente, dalla risata equina, il cui solo pregio è il comporre una musica divina”. Senza parlare delle ultime scene che mostrano Mozart morente intento a dettare il Requiem ad un invidioso Salieri…!
    In effetti anche io ho cominciato ad interessarmi alla figura e alle opere di quest’immortale genio dopo aver visto “Amadeus” nel lontano 1984, quando ero poco più che una bambina, e per anni ho pensato fosse veritiera l’immagine fornita dal film… Poi il mio interesse mi ha spinto a documentarmi sempre di più e ho scoperto che c’erano molte disparità fra la realtà storica e il film. Alla fine penso che da questo film si debba prendere quanto di buono c’è stato, ovvero ha fatto nascere in molti il desiderio di conoscere vita ed opere di questo grande genio che, forse, sta avendo molti più riconoscimenti in questo secolo che non quando era in vita, ma la realtà storica… è tutta un’altra cosa!

  10. Il tuo nickname è troppo divertente! Grazie dei complimenti per il blog (che vanno condivisi con tutti i frequentatori, te compresa!) e del tuo intervento, pubblicato in ritardo per un impiccio informatico. Ciao e alla prossima!

  11. Ho letto l’interessante commento in cui si discute del titolo del film!
    Un aspetto al quale non avevo mai pensato con attenzione.
    Secondo me la scelta è assolutamente voluta e studiata.
    Pensiamo a quante volte si pone l’accento sul devoto Salieri, che finisce poi per rinfacciare a Dio di aver scelto un vanaglorioso, infantile, sconcio ragazzo, concedendo a lui, soltanto la possibilità di riconoscerne la grandezza!
    Credo che il titolo “Amadeus” voglia proprio sottolineare questo aspetto.
    Se Mozart vedesse Amadeus credo anche io si divertirebbe… Specie nel vedere la scena in cui Frau Weber gli ispira l’aria della Regina della Notte!
    L’unico punto sul quale avrebbe da ridere è sul Singspiel (sia il ratto che il flauto) cantato in inglese… Con tutto quello che ha fatto per avere finalmente opere cantate nella sua lingua e per la sua gente e con tutte le discussioni che deve aver fatto sul libretto del flauto magico con Schikaneder…

  12. Amadeus non ha proprio nulla di storico. Di Mozart ho letto un po’ di tutto. Dopo Buscaroli e Mozart la caduta degli dei compresi non riesco più a digerire il film per colpa della anti italianità, si dice così? della trama. Se il film ha un merito è quello d’aver destato la curiosità su Salieri di sicuro ma ha il demerito d’aver creduto al mare di calunnie su Salieri che sono, secondo me, tutte gratuite. Un film che conoscendo i precedenti film del 1940 su Mozart non mi pare poi così originale

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