Presentazione del romanzo nell’ambito della Festa dei Libri e delle Rose, Milano Brera

In primo luogo, grazie alle amiche e agli amici della Festa, per aver ospitato La sorella di Mozart nello spazio dedicato alle presentazioni di novità editoriali. Grazie ad Angela Di Luciano, per aver amato il romanzo ed aver animato il dibattito. E grazie anche agli amici “virtuali”, conosciuti su questo blog, per essere intervenuti ed essere entrati nel mondo reale.
La realtà virtuale ispira ancora una certa diffidenza: l’estrema facilità di entrare in contatto e scambiarsi pensieri, senza vedersi di persona, forse fa anche un po’ paura. Si invoca la new economy nei suoi aspetti peggiori, il Matrix (?) che ci controlla e ci divora l’anima, l’incapacità di avere relazioni affettive decenti per cui ci si nasconde dietro uno schermo…
Ma è davvero così?
Un mio amico, che probabilmente mi ucciderà per la citazione non autorizzata, mi ha inviato una email per giustificare la sua scarsa partecipazione a questo blog:
Grazie a Internet puoi scrivere al mondo, ti leggono tutti, ci commentiamo tutti, ci mescoliamo tutti, poco sforzo fisico, il grasso aumenta, lo sport diminuisce e il sesso si fa solo quando si è ubriachi. Il blog è l’esasperazione di tutto questo. La lettera di carta: quella mi piaceva. Aspettavi per settimane, scrivevi per giorni. Sentivi l’odore (con un po’ di fortuna) della mano profumata di rosa di una fanciulla conosciuta in un mercato di Camden Town… per giorni soffrivi per la mancanza di una risposta, ma poi toccavi il cielo con un dito nel trovare una cartolina nella cassetta della posta…
Cos’è che rende così romantica la posta col francobollo: la difficoltà? L’attesa? Il fatto che il pezzo di carta che hai tra le mani è stato toccato da chi l’ha scritto per te? Non si può essere romantici in un messaggio che compare su uno schermo? Nessuno di voi ha scritto appassionate frasi d’amore su una tastiera? O magari frasi di fuoco.
Come ogni strumento, un blog può essere utilizzato in modi diversi: per nascondersi, ma anche per trovarsi. Ogni tanto ricevo messaggi da persone appassionate di Mozart, o di musica, o di libri, che incappano per caso su queste pagine e mi chiedono quando ci sarà una presentazione nella loro città.
Ma chi l’ha detto che la realtà virtuale è un sostituto della vita reale? Può esserne anche un complemento…
Verissimooo Rita.
La realta’ virtuale ha moltissimi aspetti..Ci sono persone che si innamorano, persone che si nascondono dietro ad uno schermo, persone che diventano amiche scambiandosi pensieri e idee e altre che trovano in internet un rifugio lontano dalla vera realta’..
Se non ci fosse stato questo blog, forse, non ci saremmo incontrate.
io sono stata felicissima di stringerti la mano e condividere con te la tua passione… dal vivo.
….possono nascere anche delle belle amicizie…^_____^
Ti abbraccio.
Giglio.
Cara Rita!!!
A parte I commenti sul libro che non servono visto che ti conosco da vent’anni e mentre giocavamo a palla gia’ sapevo che Hollywood sarebbe stato il minimo..
..se vedi questo messaggio vuol dire che finalmente sono entrato nel matrix..Uaho!
mi son trovato costretto, in realta’.visto che mi hai citato come anti-progressista.In maniera simpatica devo dire.e con lo stile che ovviamente non ti manca.Non sono anti progressista ( completamente..)ma ho bisogno di utilizzare i 5 sensi per avere una visione meno distorta..
Sai, toccare questi tastini del computerino con le mie che non sono proprio manine, non e’ che mi provochi chissa’ quali sensazioni.
Un abbraccio, e..magari un fammi sapere se in questo storico momento, davvero scrivendo finalmente della roba sul blog ho messo fine alla mia vecchia ..terrificante abitudine di dover andare in un blues bar per far due chiacchere con qualche personaggio noiosamente tridimensionale.
Bacio
Alberto
tuch e me lo dici a me che i 2 amori della vita mi sono arrivati uno dalla fumosa e rumorosa discoteta che tutti dicono luogo più lontano dai sentimenti e l’altro mi è giunto dalla scatoletta magica del computer…
poi si deve uscire questo è vero spezzare la routine con una lettera cartacea come fosse una chance in più. La verità è che le possibilità si nascondono ovunque e bisogna essere aperti alla vita ed usare i mezzi che esistono come ponti per giungere agli altri senza esserne schiavi. ne approfitto per dirti che ti voglio bene una cosa che a voce, è vero, si dice più di rado ma…
Giglio cara, io credo che difficilmente ci saremmo incontrate se non attraverso Internet… e quello che tu scrivi, su questo blog o nel tuo, è sempre così giusto e sensato e poetico!
Alberto caro, mi permetto di farti notare che ci conosciamo da 25 anni, non da 20… tu hai senz’altro accorciato il periodo per cavalleria nei miei confronti… comunque, per chi dovesse scorrere queste righe, ci siamo conosciuti che eravamo entrambi MOLTO PICCOLI!
Tony caro, ti voglio bene anch’io, ed è vero, lo si scrive più facilmente di quanto non lo si dica, e magari lo si dice al telefono più facilmente di quanto non lo si dica di persona… e questo insinua nella mia mente un pensiero terribile…
CHE ABBIA RAGIONE ALBERTO?