Una legge di iniziativa popolare che si propone di cambiare il sistema televisivo in Italia
Nota: questo articolo è del 2006.

Una notte mi è capitato di vedere in televisione una vecchia intervista in bianco e nero che contrapponeva due grandi: Pier Paolo Pasolini ed Enzo Biagi, intervistato e intervistatore. Chiamato ad affermare cosa pensasse della televisione, Pasolini disse (non ricordo le parole esatte) che ne pensava molto male poiché la TV, per sua natura, attribuisce un potere eccessivo agli individui che vi compaiono. Biagi lo guardava con un’aria perplessa. Eravamo tra gli anni ’60 e ’70, chi mai avrebbe potuto immaginare a cosa saremmo giunti nel XXI secolo?
Questo blog si è già occupato di televisione con l’articolo La grande scuola della soap opera, seguito da una discussione che ha esteso l’argomento. Adesso entriamo nel cuore, con la segnalazione di una legge di iniziativa popolare per la quale è in corso una raccolta di firme in tutta Italia. Tra i sostenitori figurano Sabina Guzzanti, Furio Colombo, Lella Costa, Daniele Luttazzi, Dacia Maraini e Beppe Grillo. E anche Enzo Biagi. Chissà, se circostanze oscure non ce l’avessero strappato, magari ci sarebbe anche Pier Paolo Pasolini.
Il malcontento per la situazione del sistema televisivo nel nostro Paese non riguarda solo coloro che di televisione campano, e si ritrovano strangolati tra la penuria di opportunità e l’assenza di meritocrazia. La televisione è uno strumento potentissimo e in quanto tale dev’essere sorretta e protetta da un valido sistema legislativo.
“Per un’altra TV” non è una petizione on line. Bisogna recarsi presso i punti di raccolta (studi notarili, uffici comunali, circoli riconosciuti) e mettere la propria firma, documento alla mano. Servono 50.000 firme e siamo a quota 40.000. C’è tempo fino all’11 luglio. Questo è il post che Beppe Grillo, nel suo blog, dedica al progetto.
Concordo pienamente con l’iniziativa. Ho già segnato l’indirizzo di Cosenza dove poter firmare la petizione. A risentirci,
Trazom.
Ecco! Tra i sostenitori c’è pure Mozart! O Trazom che dir si voglia. 😉
Ho letto e studiato accuratamente la questione. Mi colpisce il fatto che non è previsto in calendario a Milano (dove vivo) nessun incontro con raccolta firme nel mese di giugno, mentre ho visto molte iniziative in provincia. Ho anche visto le istruzioni ai volontari per l’apertura di banchetti per la raccolta firme, ma l’ostacolo più grosso ad un’eventuale iniziativa personale sulla questione mi pare la necessità di trovare un ‘certificatore’ volontario: non conosco nessuno che lavori nelle amministrazioni pubbliche, o che sia notaio (Dio ci scampi e liberi). E poi ci vuole del coraggio: dopo il raggiungimento delle 50000 firme le proposte di iniziativa popolare devono essere messe all’ordine del giorno delle camere, e possono passare anni (o secoli).
Nessuno ha detto che sarebbe stato facile.
Grazie Rita per la segnalazione!
Aiuteremo come possibile
Dj Mozart
Per chi vive a Roma:
OGGI 29 GIUGNO, DALLE ORE 19
nell’ambito dell’inaugurazione dell’estate romana, c’è uno spettacolo con Corrado Guzzanti che prevede anche la raccolta di firme.