È veramente esistita una pianista francese di nome Jeunehomme, musa ispiratrice di Mozart?

Diverse composizioni del Maestro sono citate nel mio romanzo La sorella di Mozart, ma solo due entrano a far parte della storia: una è la Fantasia in Re minore K 397, l’altra è il Concerto per pianoforte N. 9 in Mi bemolle maggiore K 271, ‘Jeunehomme‘. Che vuol dire ‘giovanotto’, ma è un nome di donna: perché così si chiamava la pianista francese che nel 1777 giunse “dal gran mondo a sconvolgere [Salisburgo] con una ventata di profumo mondano”, afferma Bernhard Paumgartner (Mozart, Einaudi, 1994).

Wolfgang Amadeus Mozart nacque a Salisburgo nel 1756. Quindi aveva poco più di vent’anni quando, ispirato da una musa straniera, compose questo mirabile concerto.
Le informazioni sulla musa in questione purtroppo però sono scarne. Sui libri di storia troviamo generalmente qualche accenno, poche notizie certe e molte ipotesi. Chi era, dunque, la misteriosa signorina per la quale Mozart scrisse il concerto migliore dei suoi anni giovanili? Senz’altro una virtuosa, a giudicare dalle difficoltà tecniche che presenta la parte pianistica. Tra i due vi fu qualcosa di romantico, come mormora qualcuno? La Jeunehomme era cieca, o questa è solo una leggenda? E poi, si chiamava proprio Jeunehomme, o “Jenamy” come sostengono alcuni studiosi? Vien quasi da chiedere: è esistita davvero?
In queste condizioni, chi si accinge a creare un’opera di finzione (un film, o un romanzo) può lasciar correre la fantasia più del solito. Quando le notizie sui personaggi storici sono lacunose, si ha più margine di manovra: difficilmente qualcuno si leverà ad affermare che, nella realtà, le cose non sono andate in quel modo. Che il romanzo dice il falso.
Proviamo dunque a immaginare la Jeunehomme come una giovane donna dagli occhi color di foglia e dai capelli color oro, che sedusse Mozart ed entrò in competizione con sua sorella, Nannerl… e qui mi fermo: il resto, nel romanzo.
Ordina La sorella di Mozart
L’ebook
Jeunehomme: per approfondire
- Il pianista Alfred Brendel ha definito il Concerto Jeunehomme “una delle meraviglie del mondo”. Qui potete trovare un’intervista, in inglese, nella quale ne parla diffusamente.
- Un altro documento in inglese. Renzo Pasolini, un lettore di questo blog, mi segnala una pagina che contiene diverse notizie sul Concerto e sulla sua fantomatica musa.
- Veniamo alla nostra lingua. Questa è la pagina che Wikipedia dedica al Concerto.
Di seguito, una delle mie esecuzioni preferite.
Ciao Rita,
esiste anche un libro intitolato “Jeunehomme un amore di Mozart” di Carlo Alberto Corsi che tratta proprio di questa mademoiselle.L’autore e’ capace di essere, per meta’ del suo libro, l’enigmatica virtuosa della tastiera e, per l’altra meta,’ Wolfgang. E’ carino…
Buone vacanze se non ci sentiamo prima.
Un bacione.
Giglio.
Grazie della segnalazione, Giglio.