Oggi il mio romanzo La sorella di Mozart esce in America. Per festeggiare l’evento pubblico qui, in traduzione italiana, una recensione appena uscita su BookPage. Se desiderate leggerla nella lingua originale, potete spostarvi sul mio sito in inglese
Vivere all’ombra di un genio
di Karen Ann Cullotta
Coloro che snobbano i romanzi storici, considerandoli nient’altro che un ossimoro letterario, siano avvertiti: il romanzo di Rita Charbonnier, La sorella di Mozart, trascende tutti i vieti stereotipi del genere e conquista anche i lettori più scettici grazie al suo malinconico lirismo e al suo andamento intrigante.

In realtà, il debutto della Charbonnier in lingua inglese, nella traduzione dall’italiano di Ann Goldstein, costituisce una sfida agli stessi vincoli di questo genere letterario. Di conseguenza, quella che avrebbe potuto essere una mera sinfonia romanzata sulla vita di Wolfgang Amadeus Mozart – con una sezione, in tonalità minore, relativa alla sua rivalità con la sorella, tanto per bilanciare gli ingredienti – è invece un’opera dissonante, che suscita nel lettore diversi interrogativi e non gli dà troppe risposte.
La Charbonnier ha eletto a narratrice della storia la sorella maggiore di Mozart. Maria Anna, più nota come “Nannerl”, era a sua volta una musicista di talento, che si esibì in coppia col fratello per tutta Europa finché il padre, presumibilmente, non le ordinò di abbandonare le sale da concerto per diventare un’insegnante di musica e finanziare così la carriera del giovane Wolfgang.
Nonostante la diversione relativa alla vita sentimentale di Nannerl, fatta di lettere d’amore toccanti, trattenute ed eleganti, l’autrice ha sempre presenti i particolari storici che scoprì prima di scrivere il romanzo. Un tempo attrice di teatro, la Charbonnier ha dichiarato di essere rimasta molto colpita nell’apprendere, nel corso dei suoi studi, che Mozart aveva una sorella musicista della quale si hanno poche notizie, relegate normalmente in brevi note a piè di pagina.
Alla fine, questo romanzo ci induce a domandarci: Mozart era un genio musicale misogino? Oppure era un’anima sensibile, manipolata e poi distrutta da coloro che trassero benefici dal suo inarrivabile talento? La risposta ad entrambe le domande è, naturalmente, sì; e la Charbonnier è un’autrice così coraggiosa e capace da riuscire ad abbracciare, con la sua scrittura, quest’intrico di emozioni.
Karen Ann Cullotta è docente di giornalismo presso la Roosevelt University di Chicago.
Bellissima recensione! Brava e complimenti. Incrociamo le dita che sia un successo!
Karen Ann è in ritardo: noi lo sapevamo già che il tuo è un gran bel libro!!!!
Stpendo! Fenomenale! incredibile…
(ma quanto hai pagato?)
Ah, les Italiens…
😉
Mi associo ad Anna Talò…per noi nessuna scoperta, solo una ulteriore conferma.
Nel sottobosco di scrittori italiani di valore non si può ignorare la Charbonnier.
Infine sul “coraggio”: chi scrive veramente lo fà con l’arte e con il cuore compiendo costantemente un atto di coraggio. Solo non ne ha consapevolezza e forse anzichè averne preferisce cimentarsi con sè stesso e la propria coerenza nel mediare l’istinto creativo. La Charbonnier questo ce lo insegna.
complimenti!
🙂
Ringrazio il Patassa e anche Eventounico, di cuore, le cui parole sono così belle e lusinghiere da sottrarmi tutte le mie.
parbleu!!! che recensione!!! complimenti!
Grazie, el nino, anche per la visita!