8 marzo 2008: due volte cent’anni (forse)

Un secolo dalla nascita di Anna Magnani, un secolo da… cos’altro?

Alla fine della scorsa settimana si sono celebrati due centenari assai diversi: quello del rogo in una fabbrica di New York che avrebbe provocato la morte di oltre 100 operaie (8 marzo 1908, così si dice), e quello della nascita di Anna Magnani (7 marzo 1908).

Il primo dei due, però, è un errore tutto italiano, per non dire una “bufala”. Infatti, non è affatto accertato che la Giornata Internazionale della Donna prenda origine da quel terribile evento, sul quale non esistono notizie certe; un grave incidente industriale a New York, l’incendio della fabbrica Triangle, ebbe luogo in realtà il 25 marzo di 3 anni dopo, e i morti (146) non erano tutte donne. Questo è un sito americano, interessante e ben documentato, dedicato alla tragedia.

Comunque sia, l’8 marzo resta una data di fondamentale importanza, e io sono lieta di essere riuscita a trascinarmi fino al corteo che si è svolto a Roma nel pomeriggio, nonostante fossi in pieno attacco di gastrite. E’ stato bello veder sfilare pacificamente migliaia di persone, donne, uomini, ragazze, anche bambine, che venivano da tutta Italia. Non mi sembra peraltro che i media abbiano dato all’evento la risonanza che meritava.

Riguardo ad Anna Magnani, o Nannarella, ho scoperto di recente un blog dedicato a lei [aggiornamento: il blog in questione non esiste più. Era su Splinder, che ha chiuso i battenti]. Gli autori hanno creato anche un bel montaggio delle più famose sequenze cinematografiche che l’hanno vista protagonista, di canzoni e di immagini fotografiche.

About

Questo è il sito di Rita Charbonnier, autrice dei romanzi Figlia del cuore (di prossima uscita per Marcos y Marcos), La sorella di Mozart (Corbaccio 2006, Piemme Bestseller 2011), La strana giornata di Alexandre Dumas e Le due vite di Elsa (Piemme 2009 e 2011). Scopri di più...

7 commenti su “8 marzo 2008: due volte cent’anni (forse)

  1. Molte giornate in memoria di, talmente tante da far perdere spesso il senso vero della memoria. Non mi piacciono le feste del papà, della mamma, delle donne etc. etc. Problema mio? Forse ma io credo siamo in molti a pensarla così; Perchè spesso parlare di donne e universo femminile porta poi a uno scontro acceso e ideologicamente acido con l’uomo? A chi serve gestire così la materia? Mozart è la musica e non telo dico per piaggeria.

  2. Caro Kabanna, ti ringrazio per il tuo messaggio che pone una questione importantissima. Fai bene a dire che non ti piacciono le feste del papà, della mamma e della donna. Le prime due non sono altro che un’invenzione pubblicitaria atta a vendere fiori e cioccolatini; la terza, purtroppo, negli ultimi anni ha preso ad assomigliare pericolosamente ad esse. Lo spirito originario non era certo quello di vedersi offrire mimose dagli uomini e sentirsi dire: auguri. Ma auguri de che?

    D’altra parte, affermare che tutti gli esseri umani, indipendentemente dal sesso, devono avere gli stessi diritti e le stesse opportunità, sia nella forma che nella sostanza, e lo stesso peso nella vita sociale, non è affermare che i maschi sono dei bastardi oppressori. O almeno, non lo è più. Di scontri accesi e ideologicamente acidi, personalmente non ho visto manco l’ombra, da diversi anni a questa parte. E non è che ne senta la mancanza.

  3. Volevo scriverti per sapere se poi la manifestazione c’era o meno. E’ stata pubblicizzata pochissimo e da qui non si capiva davvero se ci sarebbe stato qualcosa. Alla fine mi hanno incastrata con dei laboratori didattici e non se n’è fatto più niente. Ma c’ero col cuore, ci speravo che tu ci fossi andata.
    Devo cominciare a domare la vita, che non mi faccia più rinunciare all’irrinunciabile.
    Meravigliosa Anna, meravigliosa stagione del cinema italiano.

    (Bella la nuova grafica!)

  4. Neanch’io sento la mancanza di scontri violenti, Rita, ma esiste una violenza meno palese, subdola, che percorre le strade di questo paese e non attiene all’ovvia (ma non raggiunta) parità sociale e civile dei sessi. Essa riguarda invece un pregiudizio stupido come il suo contrario e cioè che le donne siano migliori degli uomini. Ecco io vorrei che di simili amenità se ne parlasse sempre meno. Con musicale simpatia.

  5. @ guccia: mi confermi quello che pensavo, cioè che la manifestazione è passata quasi sotto silenzio. Beh, io c’ero, e posso dirti che la partecipazione è stata enorme.
    Ho preso appuntamento con una mia amica sotto la scalinata del Campidoglio e alle 3 ha cominciato ad arrivare gente (che proveniva dalla Bocca della Verità, qualche chilometro più in là). Era tutto talmente bello, pacifico, gioioso, che abbiamo deciso di andare in cima al Campidoglio per osservare la fiumana scorrere dall’alto. VENTICINQUE MINUTI DOPO non era ancora finita e non se ne vedeva la fine. Allora siamo scese e ci siamo unite al corteo per un po’, poi abbiamo tagliato per le vie interne e l’abbiamo ritrovato a Largo Argentina. Da lì a piazza Navona si andava a passo di lumaca e spesso ci si fermava del tutto, perché l’ingresso della piazza è una strettoia e bisognava aspettare che la fiumana vi passasse. Piazza Navona è grande davvero, eppure per un attimo abbiamo temuto che la folla non riuscisse ad entrarci. C’era gente da tutta Italia, soprattutto dal Nord, mi è sembrato, ed ogni gruppo portava un cartello o uno striscione che ne identificava la provenienza (come nella foto del post). Purtroppo il malessere fisico mi aveva un po’ rimbambita, così ho dimenticato la macchina fotografica a casa e ho dovuto scattare quell’immagine, ed altre anche peggiori, col telefonino.
    Non dispiacerti perché non c’eri. Verranno altre occasioni, anche migliori.

    @ kabanna: talvolta il modo migliore per combattere i pregiudizi stupidi è ignorarli.

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