Lina Wertmuller e il biscotto nella monnezza

Il documentario Munnezza e bellezza della grande regista e il racconto della spazzatura italiana sui media internazionali

Qualche giorno fa ho letto su uno di quei giornali in distribuzione gratuita una lunga intervista con l’attrice Alba Rohrwacher, che non conosco personalmente ma mi è simpatica perché (a) è un’italiana con un cognome straniero (b) nell’intervista ha detto cose molto condivisibili a proposito della televisione.

Riprendimi

“Non posseggo quell’elettrodomestico in casa mia. Anche se penso che la televisione deve essere fatta, e fatta bene: arriva a tutti, quindi non può essere snobbata. Se chi è in grado di raccontare storie intelligenti disprezza il mezzo a priori, sul piccolo schermo resta solo spazzatura.”

Dopo un paio di giorni, sul piccolo schermo appare Lina Wertmuller e parla di spazzatura. O meglio, del suo documentario Munnezza e bellezza che è poi andato in onda domenica scorsa. Lo promuoveva al TG1 della sera, condotto da Maria Luisa Busi (ho visto l’intervista per una pura fatalità, perché neanch’io “posseggo quell’elettrodomestico in casa mia”).

E a un certo punto la Busi ha detto una cosa enorme, che mi ha fatto accapponare la pelle, e che non mi pare sia stata particolarmente rilevata, nemmeno nel mondo dei blogger. La Wertmuller stava esprimendo il proprio scontento per il fatto che i media italiani hanno inzuppato abbondantemente il biscotto nella vicenda della spazzatura napoletana. “Questi problemi” diceva “in passato si sono verificati anche a Londra e in altre città straniere, ma noi non l’abbiamo saputo. Invece voi giornalisti italiani non avete parlato d’altro, la notizia è rimbalzata in tutto il mondo e il risultato è che l’immagine di Napoli, e dell’Italia, è ancora peggiore di prima.”

Risposta difensiva di Maria Luisa Busi: “Lei ha anche ragione, ma eravamo in campagna elettorale.”

Secondo voi, cosa intendeva?

Credo si possano fare un paio di ipotesi: (a) in campagna elettorale i giornalisti italiani sono completamente pilotati dai politici e manipolano l’informazione a vantaggio dell’una o dell’altra parte; (b) in campagna elettorale non si può parlare di politica quindi i giornalisti italiani non sanno a che cavolo attaccarsi, e in mancanza di meglio si attaccano alla monnezza.

Io non credo, non voglio, non posso pensare che l’ipotesi giusta sia la “a” e che costei, presa dal tentativo di difendersi, abbia inconsapevolmente denunciato una consuetudine gravissima. Preferisco pensare che l’ipotesi giusta sia la “b”: è meno doloroso. Però c’è un però.

Non è vero che i media hanno inzuppato il biscotto nella monnezza solo in campagna elettorale. Io tra Natale e Capodanno mi sono fatta un gran regalo: sono andata in Guadalupa, Antille Francesi. E mi è capitato un paio di volte di sentirmi additare sogghignando e scuotendo la testa da gente che sapeva che sono italiana. Gente del posto, che magari non legge i giornali ma guarda la televisione come si guarda un oracolo. Allora ho chiesto spiegazioni, e mi hanno detto che i notiziari televisivi locali parlavano diffusamente della monnezza di Napoli. Della sua bellezza, no.

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Questo è il sito di Rita Charbonnier, autrice dei romanzi Figlia del cuore (di prossima uscita per Marcos y Marcos), La sorella di Mozart (Corbaccio 2006, Piemme Bestseller 2011), La strana giornata di Alexandre Dumas e Le due vite di Elsa (Piemme 2009 e 2011). Scopri di più...

5 commenti su “Lina Wertmuller e il biscotto nella monnezza

  1. Lucidamente intendeva la B, nel subconscio voleva dire la A; la giornalista Busi, lo dico senza ironia, mi sembra una donna intelligente e sensibile, per quello che conosco di lei (pure io a quell’elettrodomestico preferisco il frigorifero)e i tempi televisivi sono così veloci che in diretta possono scappare cose tra il conscio e il subconscio. Così veloci che solo chi non è abituato a questi tempi riesce ad intercettare. Complimenti.
    p.s. cosa si vince?

  2. Guten Morgen, wie geht’s?
    Grazie per il link, che ricambio.
    Passo con calma a leggermi il tuo ultimo post.

    Mi dà molta gioia avere questo scambio mozartiano, (adoro la sua musica)!

    A presto,

  3. @ Alligatore: concordo con te. E mi hai fatto riflettere una volta di più sull’ottundimento dei sensi che l’esposizione a certa televisione induce. Ho visitato il tuo blog, molto interessante. Grazie e a presto.

    @ Donna Cannone: la gioia è tutta mia!

  4. Grazie per i complimenti Rita, complimenti che ricambio totalmente per il tuo blog (non a caso, nel primo post sul mio blog, il 19 dicembre scorso, avevo scritto che anche Mozart può essere Rock …

  5. Dopo le vicende di Maria Luisa Busi con il suo ex-direttore, questo articolo mi fa tanta tristèsa.

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