Esce in DVD il bel film di Alina Marazzi sulla liberazione sessuale delle donne. E il Vaticano scomunica chiunque ordini una donna come sacerdote
Il film di Alina Marazzi Vogliamo anche le rose, uscito nei cinema all’inizio di marzo, è ora disponibile in DVD. È stato pubblicato all’interno della collana “Real Cinema” di Feltrinelli, che associa al prodotto audiovisivo un libro: in questo caso si tratta dei diari autentici di tre donne che la regista ha utilizzato per realizzare il film, e che ha poi rielaborato per inserirli nel libro.
Di questo film documentario, visivamente molto bello, intrigante e che non rinuncia a momenti esilaranti, si è già detto molto. Racconta voci e passioni delle donne negli anni della liberazione sessuale e del movimento femminista in Italia, a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70. Io l’ho visto al cinema non appena è uscito, e sono rimasta colpita dal fatto che al termine della proiezione, uscendo dalla sala, spettatrici e spettatori discutevano in modo acceso tra di loro. Ecco come la stessa regista descriveva la genesi del suo lavoro in un’intervista ad Alias, supplemento settimanale de Il Manifesto.
Avevo in mente un film sulla liberazione sessuale. Ho iniziato a fare ricerche in diversi archivi e nell’autunno del 2005 ho seguito le riunioni di un gruppo di donne che si era organizzato spontaneamente a Milano, “Uscite dal silenzio”, in risposta all’ennesimo attacco alla 194. Sono anche andata alla manifestazione nazionale in difesa della legge; c’erano ragazze giovani e donne di cinquanta e sessant’anni. Nel corteo gli striscioni e gli slogan erano gli stessi di quelli nelle fotografie degli anni ’70. La voglia di raccontare questo tema mi è venuta dall’atmosfera che percepivo, e continuo a percepire, attorno a me.
Proprio oggi una lettrice del mio romanzo La sorella di Mozart nell’edizione americana ha postato, dalla Florida, un commento sulla mia pagina di Myspace che si conclude con queste parole:
Today, I read that the Catholic church is excommunicating women who are ordained as priests. It’s a lot easier to belittle women than face up to their potential. All I can think of is your book and the fact that you happen to reside in Rome.
Il che vuol dire:
Ho saputo che la chiesa cattolica scomunica le donne che si fanno ordinare sacerdoti. E’ molto più facile sminuire le donne che non confrontarsi con il loro potenziale. Non riesco a smettere di pensare al tuo romanzo, e al fatto che tu vivi proprio a Roma.
Sulla questione del sacerdozio femminile, contro il quale il Vaticano ha preso una posizione molto netta, potete consultare il blog dell’UAAR.
Interessante il blog dell’UAAR e interessante questo film che recupererò a breve al cinema sotto le stelle (se non piove). Forse pecco di ottimismo, ma il cinema italico sta vivendo una buona stagione, come in altri periodi critici per il nostro paese (sarà una diretta conseguenza? ai posteri l’ardua sentenza …)
Ancora una volta sono perfettamente d’accordo con te, o gigantesco rettile. Proprio l’altro giorno pensavo che, in barba alle enormi difficoltà produttive e di distribuzione, nel nostro cinema si levano diverse voci originali. 🙂