Barack Obama: a volte i sogni si avverano

La straordinaria, salutare novità rappresentata dall’elezione a Presidente degli Stati Uniti di un afroamericano, Barack Obama

Da qualche giorno ho aperto un profilo Facebook e devo dire che è un giochino divertente. Per chi ancora non lo sapesse (!), c’è una sorta di homepage personale, la “bacheca”, nella quale vengono visualizzati i veloci pensieri delle persone appartenenti alla propria rete di contatti; e negli ultimi giorni, riguardo alle elezioni americane, su questo spazio se ne sono viste delle belle.

Chi incrociava le dita per Barack Obama, nella speranza che vincesse, chi tifava apertamente per lui, chi tentava di ricordare (abbastanza ragionevolmente) che noi votiamo in Italia e non negli USA; ma poi nella giornata di oggi si sono verificati strani fenomeni di cinismo e nichilismo, del tipo “non capisco perché siete tutti così contenti”, “Obama fa schifo quanto e più di McCain”, “non è cambiato proprio niente”, “ma non lo sapete che Obama ha un fratello poverissimo e lui che è ricco sfondato se ne frega?”

Poi una persona intelligente scrive il seguente commento:

Magari oggi non cambia il mondo, ma vedere un nero diventare presidente di una nazione in cui suo padre non poteva nemmeno sedersi sull’autobus a me sembra francamente una gran bella novità!

Credo anch’io che il punto fondamentale sia questo. Immagino che oggi la signora Rosa Parks, ovunque si trovi, abbia provato una grande gioia. Quando lei rifiutò di cedere il posto nell’autobus a un bianco, come dettavano le norme, era il 1955, il che vuol dire l’altro ieri. L’America ha costruito buona parte del proprio benessere sullo schiavismo, ovvero persone rapite, deportate, vendute, sfruttate, picchiate, uccise; e lo schiavismo vi è stato abolito nel 1865, il che vuol dire il giorno prima dell’altro ieri.

Schoelcher

Ho scattato questa foto in Guadalupa, nelle Antille francesi, dove sono stata quasi un anno fa. È il monumento a Victor Schoelcher, un politico alsaziano illuminato che approfittò della Rivoluzione del 1848 per abolire definitivamente lo schiavismo nelle colonie francesi (era stato già abolito con la Rivoluzione del 1789, ma poi Napoleone l’aveva ripristinato). Sulla base si legge:

A Victor Schoelcher – 1804-1893 – la razza nera, riconoscente.

In Guadalupa lo schiavismo si avverte come una ferita ancora aperta. Del resto è una piccola isola che ha pochi scambi con il mondo esterno e il cui aspetto, nel tempo, non è troppo cambiato. “A quel palo si legavano gli schiavi per frustarli. A quell’albero è stato impiccato il mio bisnonno” mi è stato detto…

Ancora oggi i neri, la stragrande maggioranza della popolazione della Guadalupa — i discendenti degli schiavi — fanno i lavori più umili mentre i bianchi — i discendenti degli schiavisti — vivono negli yacht e fanno la bella vita. Pochissima interazione tra i due mondi. I neri, tra di loro, parlano la lingua creola, che ai nostri orecchi suona come un miscuglio, molto musicale, di francese e lingue sconosciute.

Ho fatto amicizia con un ragazzo che portava i turisti in giro tra le mangrovie con la sua barca, e sosteneva di essere il cugino del calciatore Lilian Thuram. Un giorno mi ha detto che io magari no, ma gli italiani in generale sono razzisti. Perché, dico io? Perché — risponde lui — quando suo cugino entrava in campo con la maglia della Juve, i tifosi della squadra avversaria lo attaccavano facendo il verso della scimmia.

Per questo oggi sono felice che abbia vinto Barack Obama.

About

Questo è il sito di Rita Charbonnier, autrice dei romanzi Figlia del cuore (di prossima uscita per Marcos y Marcos), La sorella di Mozart (Corbaccio 2006, Piemme Bestseller 2011), La strana giornata di Alexandre Dumas e Le due vite di Elsa (Piemme 2009 e 2011). Scopri di più...

14 commenti su “Barack Obama: a volte i sogni si avverano

  1. Bellissimo post Rita, complimenti come sempre!!! Ciao, ci vediamo su “Feisbuc” ;-)!
    Wiener Schnitzel

  2. @ Wiener Schnitzel: grazie di cuore.

    @ Ali: questo non mi sembra rilevante. A chi assurge a simbolo non si chiede l’albero genealogico.

  3. Senza generalizzare, con tutte le dovute cautele e distinguo: gli italiani sono razzisti. Fino a qualche anno fa lo sapevano solo i meridionali. Ora lo sa il mondo intero.
    Buon fine settimana, Ritina!

  4. Grazie del commento, Lame. Ho letto il tuo post sull’argomento “abbronzatura”. Grande!

  5. Concordo in generale con il post…ma la retorica mi sembra eccessiva. Almeno per quanto riguarda lo schiavismo (che non è stato abolito da migliaia di anni ma nemmeno tre giorni fa!). Mi sembra esagerato parlare del giorno prima dell’altro ieri…tieni allora anche conto di quando Colombo ha scoperto l’America e del tempo che c’è voluto per costruire il sistema schiavistico, di quando si sono costituiti gli USA [e nemmeno tutti gli stati](1776) che equivale a quattro (o cinque?) giorni fa…o della Rivoluzione Francese, che segue la guerra d’indipendenza americana di solo qualche ora!
    Leggendo questo post, mi pare che tutto si sia deciso nel giro di una settimana. La Parks è un mito ai miei occhi e non mi pare ancora che tra il 1955 e il 2008 sia trascorso così poco tempo. Mi sembra che le tue parole sviliscano la forza del suo gesto e del suo coraggio…così come mi sembrerebbe di ridimensionare la forza e il coraggio di mia nonna che ha dato alla luce ben due figli (nell’ancora molto vicino 1948) senza essere sposata o sostenuta dalla famiglia…dicendo che è successo ieri.
    Scusa la vena polemica ma ritengo che i veri “segni” dei tempi siano ben altro che l’elezione di Obama…e che i veri “eroi” non siano quelli che si limitano a raccogliere i frutti di un lavoro fatto da altri.

  6. Mah. Leggendo l’anonimo commento che precede mi sono sentita come se in casa mia fosse entrato un individuo mascherato e si fosse messo a criticare le mie suppellettili. Da ora in poi i commenti anonimi saranno cancellati.
    Nel caso specifico, mi sorprende come l’anonimo fraintenda il senso dell’iperbole. Poiché “l’altro ieri” è un’iperbole, e se a questa persona non piacciono le iperboli, io non so che farci. Ad ogni modo, costui o costei la fraintende; o meglio, la capovolge.
    Facciamo un esempio. Secondo questa persona, affermare “mia nonna ha fatto due figli senza essere sposata nel 1948, cioè poi non tanto tempo fa”, equivale ad affermare “in fondo era l’altro ieri, quindi quel suo gesto non ha poi tanto valore”.
    Secondo me, invece, vuol dire: “in un’epoca nella quale i pregiudizi e la pressione sociale sulle donne sole erano mostruosi, mia nonna ha avuto il coraggio di fare due figli senza essere sposata. E tra parentesi, quell’epoca è molto vicina; quindi i pregiudizi sono tutt’oggi vivi e presenti.”
    Understand?

    P.S. Anonimo, se hai intenzione di ri-replicare, firmati, altrimenti ti cancello.

  7. Scusami, fammi capire. Finora hai consentito i commenti anonimi. Siccome è successo che qualcuno non si è complimentato per il post ma ti ha rimproverato una certa faciloneria, non li accetti più?
    Addirittura vengo etichettata come un ladro (suppongo che sia la traduzione più semplice di “individuo mascherato che si introduce in casa tua”)che critica l’arredamento?!? Naturalmente, sarà un’altra iperbole…ma, se questo è il tuo stato d’animo in seguito al mio commento, mi sembra una reazione sproporzionata.
    Mi chiamo Roberta Vecchio, se la cosa può rendermi meno estranea; leggo il tuo blog da mesi e normalmente non trovo nulla da ridire su quanto scrivi (non passo spessissimo, ma nemmeno di rado). E mi ha francamente stupita il ps minaccioso alla Terminator…scritto da una persona che ritenevo rispettasse la libertà di opinione altrui.
    Ho letto il tuo post e, ripeto, a mio giudizio, l’ho trovato un po’ qualunquista.
    Ho un umorismo abbastanza sviluppato e, con l’aiuto anche di anni e anni di studio, riconosco le iperboli e le altre figure retoriche di cui si servono gli esseri umani, blogger inclusi.
    Dal tuo punto di vista, immagino, dire che una cosa succedeva l’altro ieri serve a sottolineare lo stacco radicale tra passato e presente. Dal mio punto di vista, preferisco venga sottolineato l’intervallo che è trascorso tra l’avanzare una richiesta e il vedere questo diritto realizzato.
    Se io stessi aspettando di vedermi riconosciuto un mio giusto diritto, credo che anche un anno di attesa mi sembrerebbe interminabile. E non è un’iperbole.
    Termino con quanto detto prima: per me, gli eroi sono quelli che seminano, non quelli che si limitano a raccogliere.

    Roberta Vecchio

  8. Gentile Roberta,

    a quanto pare, non sono più capace di esprimermi. La faccenda della maschera voleva dire semplicemente: “individuo che rimane anonimo”. Non firmarsi come nascondersi dietro una maschera.

    Converrai con me che lasciare un commento anonimo non è molto gentile, a maggior ragione se tale commento esprime un giudizio negativo sulla persona che gestisce il blog e quindi ospita il commento stesso. Di commenti del tutto anonimi, peraltro, qui non ce ne sono. Io so sempre con chi ho a che fare.

    Ti ringrazio per esserti presentata e mi fa molto piacere apprendere che leggi il mio blog da mesi.

    Se questo post ti sembra facilone e qualunquista, non so che farci. Ma per l’ultima volta, parlare di questione razziale come cosa dell’altro ieri NON MI E’ SERVITO AFFATTO “a sottolineare lo stacco radicale tra passato e presente”. Mi è servito, piuttosto, a dire: visto che manifestazioni dell’arretratezza di pensiero si riscontrano in tempi recenti, oggi dobbiamo gioire per una manifestazione di cambiamento – che, nella fattispecie, era per me del tutto inaspettata. Io avrei scommesso qualunque cosa sul fatto che l’America non fosse pronta ad avere un Presidente di colore.

    E’ del tutto evidente che l’elezione di Obama è figlia di Rosa Parks. Ma a me non sembra che Obama si stia limitando a raccogliere.

    Sai, quando pubblico un post non spero più di ogni altra cosa che si scateni una ridda di complimenti su quanto è scritto meravigliosamente e quante cose intelligentissime e profondissime esprime.

    Spero che continuerai a frequentare i miei siti, e magari anche i miei libri.

    Rita C.

  9. Ho letto tutta la polemica. E’ incredibile quello che viene fuori quando la gente si esprime per iscritto. Noooooooooo?
    Comunque toglimi una curiosità. E’a causa di questa polemica che hai tolto i messaggi anonimi?

  10. Hai colto nel segno, No-fly-zone. Ho pensato che se è tecnicamente possibile lasciare commenti anonimi, le persone possono ritenersi autorizzate a non firmarsi in alcun modo, e in fondo non avrebbero tutti i torti a ritenersene. Quindi, da ora in poi, solo utenti registrati.

  11. @No-fly-zone: ho cambiato le impostazioni un’altra volta! E’ di nuovo possibile lasciare commenti anche se non si possiede un account, ma una firma è comunque gradita. Ciao.

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