Come mettere in regola la colf

Risorse online: la possibilità concreta di effettuare tutte le pratiche burocratiche senza muoversi di casa

Nota: questo articolo risale al 2009. Le procedure per mettere in regola la colf sono diventate più snelle; per un certo periodo abbiamo avuto i voucher che avevano reso il tutto ancor più semplice, ma poi sono stati eliminati. Consiglierei di provare a effettuare la procedura dal sito INPS (occorre crearsi un’utenza e ottenere un codice PIN) oppure, se proprio la cosa risulta indigesta, di rivolgersi a un CAF (la pratica dovrebbe costare una trentina di euro). Chi invece preferisce avvalersi di un servizio online di pulizie a domicilio (il che consente di evitare la procedura) può trovare informazioni su questa pagina.

Ho fatto una ricerca su Internet per tentare di capire come si fa ad assumere regolarmente una colf, anche per poche ore a settimana. Trovare spiegazioni chiare e semplici è un’impresa quasi impossibile. Si incontrano soprattutto lamentele: il sistema è terribilmente complesso e sembra quasi scoraggiare chi desidera comportarsi in modo onesto. Peraltro questo è tra i post più visitati, se non il più visitato in assoluto, del mio blog, che “in teoria” sarebbe il blog culturale di una romanziera: il che la dice lunga sulla qualità delle informazioni reperibili in rete tramite i canali ufficiali e dedicati.

Mettere in regola la colf: risorse online

Naturalmente esiste il sito dell’INPS, ma (è forse un mio problema) io lo trovo un tantino farraginoso e, neanche a dirlo, burocratico. Sono stata al telefono mezz’ora con una gentilissima amica di un mio amico che mi spiegava, con lo schermo davanti, il percorso da seguire per effettuare tutta la pratica, per concludere al termine della telefonata che non avevo capito niente. Nella homepage c’è anche un numero di telefono, quello del Contact Center (la lingua italiana non ci piace proprio, eh? Dobbiamo per forza tentare di fare i disinvolti) ma è praticamente impossibile avere risposta.

Senz’altro chi si associa ad Altroconsumo viene a sapere tutto, ma c’è un costo: dopo il periodo di prova gratuita di 2 mesi, la quota associativa e l’abbonamento ammontano a 13,45 € a trimestre (anziché 26,95 € perché per i primi 12 mesi si usufruisce dello sconto di benvenuto del 50%) oppure a 53,90 € l’anno (anziché 107,80 € sempre perché per i primi 12 mesi si usufruisce dello sconto di benvenuto del 50%).

Poi ci sono i siti che offrono di effettuare tutte le pratiche. Questo, ad esempio. Però, oltre a essere abbastanza inguardabile, si può utilizzare solo con WindowsXP e Internet Explorer. Mozilla Firefox, Google Chrome, Safari (che funzionano molto meglio di IE, la maledizione dei webmaster)? Niente da fare. Inoltre, il servizio costa € 100,80 annuali IVA compresa (quota fissa e non frazionabile). Mi dicono che è apprezzabile. Però…

Un’ottima risorsa online

Però poi ho trovato questo sito: WEBCOLF.com. Intanto è chiaro, ben fatto ed esteticamente gradevole. Funziona con tutti i browser. E soprattutto, è gratis.

Bisogna registrarsi, inserire i propri dati e quelli del lavoratore (colf o badante), il livello di inquadramento, il numero di ore settimanali lavorate e in quali giorni, e poi fa tutto lui e ti guida passo passo. Ogni volta che fai il log in, ti compare una lucetta che ti ricorda quali adempimenti ti aspettano. Nell’ordine, il sito prepara:

  • la lettera di assunzione (o contratto) che va stampata, firmata e conservata da ambo le parti;
  • la Comunicazione Obbligatoria Lavoro Domestico, che va stampata, firmata e inviata al Centro per l’Impiego;
  • le buste paga, che vanno stampate, firmate e consegnate al lavoratore mese per mese;
  • i bollettini dei contributi trimestrali.

Aggiornamento del 14/11/2009. Il servizio non è più gratuito.

Burocrazia, I love you

Resta solo da scoprire a quale Centro per l’Impiego vada inviata la Comunicazione Obbligatoria Lavoro Domestico per la prima assunzione, il che nel mio caso (abito a Roma) non è stato semplice. Non so nemmeno come, dopo sforzi estenuanti, sono riuscita a trovare il numero di telefono del Centro specifico; ho chiamato per chiedere conferma e, incredibile dictu, mi ha risposto un signore in carne e ossa e la conferma l’ho avuta. A parte il fatto che io volevo mandare la Comunicazione via fax (è previsto) e lui mi ha detto che il fax “non sempre funziona” quindi era meglio spedirla per posta. Ha parlato di posta normale, ma io ho pensato che se questi signori si perdono i fax, non vedo perché non debbano perdersi anche le lettere, e allora ho fatto una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Poi mi è arrivata una meravigliosa lettera dall’INPS con i bollettini postali per il pagamento dei contributi trimestrali e le istruzioni per compilarli. Ma io delle istruzioni non ho bisogno, perché (ha ha) WEBCOLF.com li compila per me. Si possono ricopiare i dati a mano da un facsimile che appare sullo schermo, o addirittura stampare direttamente i bollettini dal sito, se si possiedono una stampante e la carta apposita (il formato A4 non va bene perché i bollettini sono più lunghi).

E per versare i contributi evitando file all’ufficio postale, o si trova uno dei pochi tabaccai che hanno il servizio, oppure si può pagarli sul sito dell’INPS qui: bisogna inserire il proprio codice fiscale e quello del rapporto di lavoro, che si trova sui bollettini, e poi si paga con la carta di credito. Però bisogna prima essersi registrati sul sito delle Poste, il che è pure abbastanza complesso; ti mandano addirittura un telegramma a casa con il codice. Viva l’Italia degli Azzeccagarbugli!

About

Questo è il sito di Rita Charbonnier, autrice dei romanzi Figlia del cuore (di prossima uscita per Marcos y Marcos), La sorella di Mozart (Corbaccio 2006, Piemme Bestseller 2011), La strana giornata di Alexandre Dumas e Le due vite di Elsa (Piemme 2009 e 2011). Scopri di più...

13 commenti su “Come mettere in regola la colf

  1. Cara Rita, a saperlo ti consultavo un anno fa… io non ho fatto tutte queste ricerche e sono andata all’acli che mi ha fatto tutto. Da un anno faccio da sola buste paga e conteggi vari, ma visti tutti i tuoi suggerimenti mi sa che approfitto anche io del sito che hai trovato.

  2. Bene, mi fa molto piacere.

    Io sto provando dall’altro ieri a pagare i contributi trimestrali sul sito dell’INPS. Non appena ho inserito il numero della PostePay, il sito INPS è andato in palla. Allora sono andata a vedere i movimenti della PostePay: l’ammontare esatto dei contributi risultava regolarmente pagato, però stranamente non mi arrivava la email di conferma con la ricevuta. Stamattina torno a vedere i movimenti della PostePay… e il pagamento dei contributi non c’è più! Allora mi collego nuovamente al sito INPS per rifare tutto da capo, e il sito è completamente in palla: “Connessione al database non disponibile. Riprovare più tardi.”

    Tanto per chiarire, la sottoscritta utilizza parecchio Internet anche per fare pagamenti, e un pochino ormai ci capisce. Ho avuto a che fare anche con siti istituzionali americani e, neanche a dirlo, quelli sono fatti bene e funzionano.

  3. Per la cronaca, mi è appena successo un’altra volta. Ho inserito tutti i dati della PostePay, ho cliccato per effettuare il pagamento e il messaggio successivo del sito INPS è stato il seguente: “Sessione scaduta, riconnettersi”. Adesso se vado a vedere i movimenti della carta, l’importo dei contributi è stato sottratto; ma la email di conferma con la ricevuta non arriva, e io ci scommetto che lunedì o martedì verrà fuori che il pagamento non è stato effettuato.

    Ma perché, perché, perché?

  4. Io ho rinunciato da tempo a pagare dal sito e vado alla posta

    Orribile inps

    Hai fatto esperienza anche tu del loro call-center?

    INENARRABILE

  5. Ormai il sito dell’Inps, per i pagamenti on-line, funziona bene. Almeno per la mia esperienza: ho pagato gli ultimi tre trimestri in questo modo, senza alcun problema. Incrocio le dita per il futuro!

  6. Grazie della testimonianza. In effetti bisogna riconoscere che negli ultimi tempi il sito Inps sembra funzionare bene. Anch’io l’ho utilizzato e continuo a utilizzarlo… e anch’io incrocio le dita!

  7. Arrivo buona ultima e leggo solo ora… Inevitabile richiesta: tutto sempre valido? procedo con fiducia all’iscrizione a WEbColf o, nel frattempo, qcosa è cambiato? Grata per l’aiuto e lieta d’aver trovato un blog ben fatto, utile in senso assai ampio, ed anche divertente!

  8. Sono felice che trovi questo blog utile – e soprattutto che lo trovi divertente!
    Non saprei se consigliarti l’iscrizione a Webcolf, visto che ormai si paga; inoltre tempo fa, dopo che il sito era diventato a pagamento, ho mandato una email agli amministratori per richiedere spiegazioni su una certa cosa, e in seguito ne ho mandato un’altra per segnalare un problema tecnico. Nel primo caso mi hanno risposto dopo un sacco di tempo adducendo come giustificazione il filtro antispam (la mia email era finita nelle indesiderate), nel secondo non mi hanno mai risposto. Io magari proverei a utilizzare il sito Inps; se la cosa si rivela veramente troppo complicata, passerei a un sito a pagamento. Io ormai pago i contributi direttamente dal sito Inps, che da diverso tempo funziona bene, e non ho più bisogno di intermediari virtuali. Di recente ho fatto anche alcune variazioni al rapporto di lavoro e ha funzionato benissimo. Buona fortuna! 😉

  9. ciao Rita!mi chiamo Mario e mi sto interessando a riguardo di un’eventuale messa in regola della colf…lei viene da me un giorno alla settimana, x 3ore, da settembre a Giugno e per 8€ all’ora.
    data la tua esperienza sei in grado di dirmi a grandi linee:
    1-se è possibile fare un contratto che vada da settembre a Giugno, cioè 10 mesi?
    2-quanto mi costerebbe in più, rispetto ai circa 240€ annuali che spendo ora?
    nel caso la spesa non fosse estremamente superiore sarei interessato a farlo e mi rivolgerei ad un sindacato/patronato x precise info.
    grazie mille comunque!
    un saluto
    mario

  10. Caro Mario, io non ho proprio le competenze per risponderti… a lume di naso (1) immagino di sì, (2) i contributi nel tuo caso dovrebbero ammontare a circa 60 euro a trimestre; tieni presente che si scaricano dalle tasse, quindi sono soldi che spendi ma che poi ti rientrano dall’altra parte. Inoltre la messa in regola non solo tutela il lavoratore, ma anche il datore, cioè te. Senz’altro ti conviene fare un salto presso un sindacato, patronato o anche la sede Inps più vicina. Ciao!

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