Ovvero: non si può parlare di Alexandre Dumas in televisione. Non sia mai che Berlusconi si senta chiamato in causa e si risenta

Mi sono chiesta a lungo se raccontare o meno la mia straordinaria esperienza dietro le telecamere di un noto programma televisivo, e più passava il tempo e più pensavo che tanto valeva lasciar perdere: la minestra s’era raffreddata. Alla fine mi sono comunque decisa, ed eccomi qua.
Eravamo in piena bufera-Noemi e io stavo promuovendo il mio romanzo La strana giornata di Alexandre Dumas. Secondo gli accordi che avevo preso per telefono con la redazione e gli autori del programma, avrei dovuto partecipare a una puntata nella quale si parlava del “gossip”. Dovevo sostenere che il fenomeno esisteva anche nell’800. Dovevo parlare dello scrittore Alexandre Dumas padre e della sua ultima e molto amata amante, Adah Menken, la quale aveva 30 anni meno di lui. Dovevo commentare alcune foto di Adah e Alexandre insieme (le avevo mandate via email alla redazione, che le aveva definite “deliziose”). Dovevo infine parlare del mio romanzo e del grande scandalo al quale è ispirato, che coinvolse il re di Francia.
Ordina La strana giornata di Alexandre Dumas
Ebbene, la mattina designata, appena giunta in quel non-luogo che si chiama Centro Rai di Saxa Rubra, vengo arpionata da un autore del programma: tutto cancellato!
“Tu sai che stiamo attraversando un momento delicato” mi dice “quindi non possiamo parlare delle amanti giovani di un uomo famoso. E non possiamo far vedere le foto.” Ma come, avevate detto che erano deliziose! “Macché deliziose, sono disturbanti.” Disturbanti delle foto dell’800? E come si chiede qualcuno, chi potrebbe trovare disturbante qualsivoglia immagine dopo aver visto Topolanek in costume adamitico? “Infine” conclude “quando parli dello scandalo, usa con parsimonia la parola ‘re’, perché non vorrei mai si pensasse che stai alludendo… a un altro ‘re’.”
Il risultato è stato quello che vedete nel video: tutto sommato me la sono quasi cavata. A parte che sembro un mascherone da fontana e comincio a pensare di aver bisogno dell’apparecchio ai denti.
Quando ho raccontato la faccenda agli amici ho raccolto le reazioni più disparate: “Ma allora è vero che siamo in una dittatura!”, “E ancora ti stupisci di queste cose?”, “Questa è censura della peggior specie…”, “È la televisione, bellezza!”, “Perdonali, se puoi”.
A me, invece, quel che più colpisce è l’aspetto grottesco della vicenda. Si teme che parlare di Dumas e Adah Menken possa far arrabbiare Berlusconi. Mi torna in mente la strepitosa performance di Lorena Bianchetti a Domenica In, quando apprendemmo tutti con stupore e indignazione che il mago Silvan è un pericoloso sovversivo. Molti ironizzarono sullo zelo zerbinesco della conduttrice, ma lei (come si vede anche nello spezzone) era diretta da qualcuno che stava nell’ombra.
Chi tiene le fila dei programmi tivù sono autori e dirigenti, che purtroppo si comportano spesso come dei vassalli.
Per concludere, una delle foto “disturbanti”.

Mi viene da dire: ma i due conduttori sono sempre così distratti? Rita: mi sembri tu più professionale di loro!
Mi piacerebbe vedere la versione integrale, ma non sono riuscito a trovare il podcast (si dice così?).
Quanto ai retroscena non ho parole
Ciao Rita, anche tu nel novero delle anarcoinsurrezionalintellettuali?
Mentre leggevo il tuo resoconto pensavo: si, tutto ciò è ridicolo ma allo stesso tempo ho avuto un brivido. Le dittature sono sempre ridicole. Più la censura è ridicola, come in questo caso, e più si sente l’inconfondibile tanfo del tentato totalitarismo. Che vuoi che ti dica. Un giorno questa censura sarà una medaglia al merito. Quando? Quando canterà il gallo e nessun italiano avrà mai conosciuto il sig. Re.
Un abbraccio.
Sgradevolissima esperienza. Non mi stupisco, ma la farei ascendere non tanto alla longa e pervasiva manus del premier, quanto alle fughe in avanti di responsabili poco dotati, esclusivamente preoccupati giammai di fare della buona televisione, ma piuttosto di non rischiare ombra di disappunto nei potenti, e far punti con loro. Peccato e pazienza.
@ leoprex: grazie del complimento neanche troppo implicito. La versione integrale se vuoi te la mando io su CD: facciamo prima. Non so se su Raiclick vengano caricati tutti i programmi.
@ Lameduck: mi ha molto divertita la definizione che mi attribuisci. Nel merito hai ragione: la parte ridicola può portarci a non vedere la parte terribilmente seria. Credo sia comunque importante non concentrare il problema su un solo individuo, quello potente. Io qui volevo puntare soprattutto il dito sul servilismo, che ci riguarda un po’ tutti.
@ MC: è evidente che la longa manus non ha saputo niente della piccola faccenda, e neanche le persone a lui vicine. Qui siamo davanti a uno dei tanti casi di autocensura preventiva, basato su una dietrologia preventiva. Il che forse è anche peggio.
Insomma, per dirla con una battuta: più realisti del re …re, si può dire? L’ho detto… che mi faranno?
Rita tranquilla, non sembri un mascherone e l’unico apparecchio necessario alla situazione sarebbe una bella gogna lignea in cui fare accomodare quei loschi figuri, servi senza dignità, che si fregiano dell’appellativo di giornalisti e autori senza avere una cogna di quei mestieri.
Se non ti conoscessi faticherei assai a credere alle tue parole!
Ogni giorno ciascuno di noi viene a conoscenza di pezzi di realtà così irreale da accumulare timori, acredine e perfino odio verso un’intera classe politica incapace di di interventi anche minimi per migliorare la situazione.
Insomma, il RE diviene sempre più RE e l’intrico umano di servi e vassalli è il nodo gordiano che rende l’aria ormai irrespirabile.
Rita, te la sei cavata benissimo, nonostante la giustificata tensione.
Grazie per avere informato il popolo di questo vergognoso episodio. A mia volta organizzerò una catena di sant’antonio verbale affinchè tutti gli amici sappiano.
E giudichino. E si incazzino.
Ti abbraccio in segno di affetto e grande solidarietà.
Anna (dal paese di mariastella)
@ Alligatore: non più di quello che faranno a me.
@ Anna: grazie di cuore, e un abbraccio a te e al paese di Maria Stella.
Le tue avventure non mi meravigliano, dati i tempi. Sono però convinta che ormai pochi guardano le trasmissioni Rai e preferiscono andare al mare. Siamo stufi di sentire sempre i soliti discorsi senza costrutto. Coraggio. Ad maiora
Ho visto la foto, e sono molto disturbato. Avrà notizie dei miei avvocati
Vassallaggio televisivo, ovvero: come Alexandre Dumas può far paura a Berlusconi
perchè sempre berlusconi? Credi che con prodi, franceschini, d’alema, andreotti e tutti i campioni vetero DC che ora guardano a sinistra sarebbe stato diverso?
Ti capisco ma non l’avrei buttata su berlusconi. è tutta pubblicità che si cucca “a gratis”. possibile che non lo capiate?
ciao
fred
@ VM: grazie.
@ Watkin: domando scusa per il disturbo.
@ fred: “non lo capiate” chi? Rimango sempre un po’ sconcertata quando mi si inserisce in una qualche congrega.
Ci vuole pazienza verso i tipi come fred!
Dunque ricapitoliamo: epperchè alla bella Rita sarebbe dovuto sorgere qualche dubbio circa la persona da, diciamo “salvaguardare”?
Franceschini D’Alema Prodi (?) Andreaotti (???????) sono forse al centro di porcherie e scandali?
Sono stati forse fotografati nudi? Qualche escort ha detto che si esibivano in preliminari di fronte alle guardie del corpo?
I suddetti politici, pur essendo colpevoli di tante nefandezze, (di stampo politico, in genere, salvo l’Anderotti indistruttibile che ne ha fatte tante, dalla mafia alle stragi di stato) non hanno mai trasformato le loro abitazioni private in accoglienti puttanifici, dove, lasciate sulla soglia le tante tragedie che sconvolgono l’Italia, si spendevano migliaia di euro, anche nostri (vedi aerei di stato), per gozzovigliare e scopazzare con fanciulle anche minorenni.
E fra i suddetti polici (escluso Andreotti, a suo tempo)avrebbe tanto potere da stravolgere il palinsesto su due piedi?
Rifletti freddy, rifletti.
sìsì
sono proprio ridicoli
Comunque sei finita in un programma di quelli in cui sono veramente molto zerbini… non sei stata fortunata da quel punto di vista!
Certo che è una storia assurda.
Ho scoperto solo oggi dopo due mesi l’esistenza di questo post. Mi sono permessa di riportarne una parte in un commento al blog di Repubblica di Vittorio Zucconi, in questo post:
http://zucconi.blogautore.repubblica.it/2009/09/14/un-pelo-dopo-laltro/comment-page-1/#comment-86222
Non potendo linkarlo perchè in quel blog non si prendono i link, mi sono limitata a fornire gli estremi (nome dell’autrice, titolo del blog, data del post) per poterci arrivare.
Grazie, Caracaterina. Trovo questo tuo messaggio in piena notte, al rientro dal cinema: sono andata a vedere “Videocracy”…
la cosa più pazzesca è che qualcuno potesse solo pensare che alla parola “re” si potesse associare l’dea di berlusconi…
ma sono scemi?
gli piacerebbe!
troppe pagnotte devi mangiare, come si dice a roma, prima che l’allusione ad un monarca possa far pensare a berlusconi.
davvero non so chi sia più decerebrato. più realisti di un re che nemmeno esiste.
gente pavida ed evidentemente preoccupata della disoccupazione.