La rivisitazione in chiave moderna del capolavoro di Puccini: il musical che ha lanciato la carriera della cantante Lea Salonga

Sul podcast della Radio Svizzera in lingua italiana è possibile ascoltare un mio nuovo intervento sul musical all’interno di “Ridotto dell’opera”, il programma di Giorgio Appolonia al quale collaboro. È la volta di Miss Saigon, rivisitazione in chiave musical della pucciniana Madama Butterfly. Le musiche originali sono di Claude-Michel Schönberg e Alain Boublil (gli stessi compositori dei Misérables), i testi di Boublil e Richard Maltby Jr.
Miss Saigon: amore e guerra (del Vietnam)
Se il capolavoro di Giacomo Puccini è ambientato nel Giappone di fine ‘800, qui siamo negli anni 70 del ‘900 in Vietnam, alla fine della guerra.
La protagonista non è una geisha 15enne come nella Butterfly, ma una ragazza di 17 anni, Kim, che ha perso la famiglia in un bombardamento e per sopravvivere lavora in un locale piuttosto equivoco. Lì però incontra Chris, un americano dal cuore d’oro — almeno, così sembra. La storia procede in verità senza troppe sorprese, e il finale, inutile dirlo, è tragico. Molto famosa la scena teatrale nella quale gli ultimi americani abbandonano Saigon dal tetto dell’ambasciata, in elicottero, con tanto di pale rotanti.
Miss Saigon è uno dei musical di maggior successo di tutti i tempi. Debuttò a Londra nel 1989 e a Broadway nel 1991; in entrambi i casi chiuse dopo 10 anni e oltre 4.000 repliche. È stato rappresentato in lingua tedesca, ungherese, danese, giapponese, portoghese, polacca, svedese, bulgara, solo per citarne alcune; nel 2006 ha debuttato anche nella Corea del Sud.
Dopo centinaia di audizioni, nella prima edizione di Londra il ruolo della protagonista andò alla meravigliosa cantante filippina Lea Salonga, nata nel 1971, oggi una stella del musical internazionale. Qui sotto trovate una curiosità: il provino che lei fece all’epoca, quand’era adolescente; Schönberg la accompagna al pianoforte (all’inizio lei gli chiede l’autografo!) e nel video si scorgono anche Alain Boublil e il produttore dello spettacolo, Cameron Mackintosh, evidentemente colpiti da quella voce così pacificante.
Quando si trattò di portare lo spettacolo da Londra a Broadway, il sindacato degli attori americani insorse: il ruolo della protagonista non poteva essere interpretato dalla Salonga, poiché era straniera. Bisognava trovare un’americana asiatica che fosse adatta al ruolo. Inoltre, uno dei personaggi principali, quello di Engineer, un franco-vietnamita, era stato interpretato a Londra dall’inglese Jonathan Pryce (l’attore che ha impersonato Juan Peròn nel noto film basato su Evita): anche lui doveva essere sostituito. Il fatto che un bianco interpretasse il ruolo di un asiatico era infatti considerato come un’offesa per la comunità asiatica in America, già penalizzata dalla scarsità di ruoli nel mondo dello spettacolo. Alla fine di una lunga trattativa, Jonathan Pryce ottenne il ruolo e lo stesso fu per Lea Salonga: dopo mesi di audizioni, si concluse che in tutta l’America non ce n’era una più brava di lei.