Una guida che è un invito a visitare la capitale seguendo le tracce delle grandi donne del passato

La città di Roma è nota per i suoi uomini illustri (imperatori, consoli, papi, condottieri, politici…) mentre restano spesso invisibili i segni lasciati dalle donne; donne diverse, il cui passaggio nella storia è stato talvolta deliberatamente cancellato.
Roma. Percorsi di genere femminile (Iacobelli Editore) intende proporre a lettrici e lettori la narrazione di uno spazio urbano che non sia declinato solo al maschile. La curatrice del volume, Maria Pia Ercolini, è docente di Geografia turistica.
Il viaggio nella Roma delle donne parte da un luogo simbolico, la Casa internazionale delle donne in via della Lungara, un edificio che per secoli ha rappresentato l’oppressione femminile (era un “conservatorio”, atto a “togliere dal peccato le donne di vita disonesta”, ovvero le povere e in generale tutte quelle fuori dai ranghi) e ne ha capovolto la funzione, facendosi centro della solidarietà e della vivacità culturale femminile. Si prosegue poi verso il colle del Gianicolo, per concludere la passeggiata a ponte Sublicio. Tra gli angoli e le piazze di questa parte della città, i luoghi più significativi sono riproposti attraverso lo sguardo delle loro protagoniste: Cristina di Svezia, Anita Garibaldi, Colomba Antonietti, Santa Cecilia, o anche Giorgiana Masi, per citarne solo alcune; fino ad arrivare, con un sorriso affettuoso, a Elena Fabrizi, la Sora Lella.

Piccola digressione. Il colle romano del Gianicolo mi è particolarmente caro ed è un luogo molto presente nel mio romanzo Le due vite di Elsa. Alla sommità troneggia il monumento equestre a Giuseppe Garibaldi e, a poca distanza, quello alla prima moglie, e sempre rimpianta compagna di vita e battaglie, Ana Maria de Jesus Ribeiro, detta Anita.
Il monumento ad Anita fu eretto nel corso delle solenni celebrazioni garibaldine del 1932, che sono raccontate nel romanzo. La mia fonte primaria per i retroscena di quelle celebrazioni è stata il libro Nate dal mare (Il Saggiatore, 2003) di Anita Garibaldi, sua discendente diretta – figlia di Ezio Garibaldi, figlio di Ricciotti Garibaldi, figlio di Giuseppe e Anita. E qui finisce la digressione.
La guida “di genere femminile” pubblicata da Iacobelli ospita il contributo di Annita Garibaldi Jallet, un’altra discendente diretta di Garibaldi. Era figlia di Sante Garibaldi, figlio di Ricciotti, figlio di Giuseppe e Anita. E poi ci sono i contributi di Lidia Ravera, Edda Billi, Rosa Oliva, Rosanna Pace, Leila Zamm e molti altri.
Il viaggio proseguirà l’anno prossimo sulla riva opposta del Tevere, con un secondo volume.