Sono generalmente bendisposti gli uni verso gli altri? Creano una comunità coesa, sostenuta dall’intento condiviso di occuparsi di questioni importanti?
Il video si riferisce a un programma televisivo in onda su un’emittente regionale, Canale 10, del quale sono stata ospite di recente. Dopo aver parlato un po’ de Le due vite di Elsa, ho risposto a domande su: (a) il mondo degli scrittori, oggi — sono generalmente ben disposti, gli uni verso gli altri? Esistono anche in questo campo circoli e congreghe? (b) il fenomeno dei calciatori e delle persone di spettacolo che scrivono libri, da Totti a Carlo Verdone; (c) da chi bisogna farsi raccomandare [sic] per arrivare a pubblicare un libro?
Gli affezionati di YouTube possono trovare l’intervista anche lì.
Secondo voi, dopo la messa in onda del programma, qualcuno ha cercato di scoprire chi fosse il dentista tanto simpatico del quale parlo diffusamente? La risposta è no. Mi sembra molto strano. Un dentista simpatico è assai desiderabile, data la generale spiacevolezza dell’esperienza e il terrore che incute a molti.
Bell’intervista 🙂
Nemmeno io avrei saputo riconoscere il calciatore in sala d’aspetto, in compenso avrei proprio bisogno di un simpatico e bravo dentista. 😉
Scherzi a parte, io comunque definirei storico anche Le Due Vite di Elsa, in fondo racconta la storia di Anita Garibaldi e descrive benissimo le atmosfere (culturali soprattutto) del periodo fascista.
A prestissimo.
Cara Rita, essendo io amareggiato di non scrivere in Inglese, ti invidio assai l’appartenenza al club delle scrittrici storiche americane, così come l’inappartenenza alle congreghe di scrittori italici, della quale devi andare fiera almeno quanto la sconoscenza del calcio (però ne puoi andare fiera solo perché, grazie al solito B, il calcio è diventato uno spettacolo, in quanto tale scadente; quando era uno sport si trattava di una gran bella cosa; anche la letteratura si trattava di una gran bella cosa quando non era una disputa tra professori di poesia e professori di prosa a chi professa meglio… forse c’entra qualcosa il fatto che la Mondadori a un certo punto fu ceduta al solito B.).
Sai che la primissima volta che ho letto il titolo del tuo romanzo ho pensato che ne faranno un film in America?
Rispondo solo adesso perché mi sono concessa una giornata intera a computer spento, ma ormai la giornata è finita…
Biancaneve, sono felice che ti sia piaciuta l’intervista; e grazie dei tuoi ripetuti apprezzamenti delle mie modeste opere. Sul dentista ti darò tutte le info a voce, con molto piacere. 🙂
Larry, sono sempre felice di leggerti e trovare un tuo commento. Neanch’io scrivo in inglese, o meglio lo faccio ma il risultato è poco pubblicabile; il romanzo fu tradotto. Riguardo al film, chissà… mi ha fatto tanto piacere trovare questa tua annotazione, è di ottimo auspicio! Condivido tutto in merito ai deterioramenti; sul calcio sono, come detto, incompetente, ma mi fido di te. A presto, abbracci!
@ Larry
Lungi da me voler difendere Berlusconi (se B. sta per Berlusconi), però il calcio è uno spettacolo scadente da parecchio prima che B. scendesse in campo. Ti ricordo il calcio-scommesse degli anni ottanta in cui è stato implicato Agnelli, ad esempio. O almeno è quanto ho letto nella bella testimonianza (censuratissima) di Carlo Petrini nel suo “Nel fango del Dio pallone”. Lì Berlusconi mi pare non ci entrasse. Anzi, è un testo che consiglio, non tanto per il valore letterario, ma proprio per l’importanza della testimonianza.
E comunque, per come la vedo io, lo stadio è un contenitore controllato di violenza sociale, a prescindere dallo spettacolo in sé.
Sono d’accordo invece sulla potenzialità dei romanzi di Rita ad essere trasposti cinematograficamente. A dire il vero ci riflettevo giusto ieri.
Specialmente La sorella di Mozart…
Un saluto a entrambi.