“Una ragazza di nome Mozart”

Recensione del romanzo La sorella di Mozart nell’edizione spagnola

A firma di Tania González Chávez, pubblicata sul quotidiano cileno El Mercurio il 16 giugno scorso. L’originale in lingua spagnola si può scaricare in formato png (212 Kb) facendo clic qui.

Wolfgang Amadeus e sua sorella, Maria Anna, erano molto uniti e avevano in comune il talento musicale. Ma il padre preferì investire sulla carriera del figlio. Nannerl, la sorella di Mozart non è solo il titolo di un film, ma anche quello di un libro che racconta questa storia.

Maria Anna, detta Nannerl, e il fratello più giovane di quasi cinque anni, Wolfgang Amadeus, molto legati l’uno all’altra durante l’infanzia, erano entrambi geni musicali. Tuttavia, nella seconda metà del secolo XVIII il talento di una donna non aveva modo di esprimersi. Questo è il quadro tracciato nel romanzo dell’italiana Rita Charbonnier, Nannerl, la sorella di Mozart, ora disponibile in Cile ($ 9.800), e anche nel film francese che ha lo stesso titolo, diretto da René Féret.

Con un ritmo agile e una scrittura molto visiva, il romanzo della Charbonnier alterna un narratore in terza persona a una corrispondenza romantica tra Nannerl Mozart e il maggiore Franz Armand d’Ippold. Le lettere evidenziano la frustrazione della ragazza che, per decisione del padre Leopold, non può sfruttare il proprio talento e deve invece insegnare musica per finanziare i viaggi del fratello. Molti elementi sono di fantasia, come le stesse lettere o anche l’esaltazione dell’attaccamento tra Leopold e Amadeus: quando il figlio decide di stabilirsi a Vienna, lo fa con il pieno appoggio di suo padre, che nella vita reale gli mancò.

Tuttavia, l’autrice afferma di aver concepito un romanzo storico che si propone di trasmettere lo spirito dell’epoca e che mantiene la cronologia degli eventi principali della vita di Mozart. “La parte di invenzione riguarda soprattutto la psicologia dei personaggi”, spiega a El Mercurio. Riguardo alla relazione padre-figlio, la Charbonnier dice: “Era necessario creare una dinamica tra i due che fosse coerente con il tessuto emozionale della mia storia, e una sorta di alleanza maschile contro la protagonista”.

Per documentarsi, la scrittrice è andata a Salisburgo, ha visitato la Biblioteca Mozartiana e ha letto la corrispondenza della famiglia, ha intervistato un musicista ex bambino prodigio, fans ed esperti di Mozart, e ha anche conversato con uno psicologo per comprendere meglio le dinamiche emozionali di una famiglia come quella dei Mozart. Riguardo all’aspetto musicale, la Charbonnier lo aveva già in sé perché suona il piano da quando era piccola e mentre scriveva il romanzo interpretava e ascoltava quasi esclusivamente musica di Mozart.

Il libro e il film sono prodotti del tutto indipendenti. Il primo si occupa della vita di Nannerl dall’infanzia all’età adulta, il secondo solo di una tournée familiare quando la protagonista aveva 14 anni. E malgrado gli autori siano stati in contatto, non conoscono l’opera l’una dell’altro. Féret ha inviato alla Charbonnier la sceneggiatura del proprio film, specificando di non aver voluto leggere il romanzo per non esserne influenzato; e la Charbonnier non ha visto il film di Féret, che in Italia non è stato distribuito.

About

Questo è il sito di Rita Charbonnier, autrice dei romanzi Figlia del cuore (di prossima uscita per Marcos y Marcos), La sorella di Mozart (Corbaccio 2006, Piemme Bestseller 2011), La strana giornata di Alexandre Dumas e Le due vite di Elsa (Piemme 2009 e 2011). Scopri di più...

7 commenti su ““Una ragazza di nome Mozart”

  1. Grazie di esserti iscritta tra i lettori del mio blog! Ho letto con piacere il tuo libro e per me è stato un onore e una sorpresa trovarti!

  2. Cara Palmy, mi hai preceduta di un soffio… volevo ringraziarti per il bell’articolo che hai dedicato al mio romanzo… corro subito a colmare la lacuna! 🙂

  3. Ciao Rita, ho lasciato un commento sul mio blog ma volevo essere sicura che mi leggessi così sono venuta anche qui. Ti ripeto il grande onore e la sorpresa che è stata trovare un tuo commento al mio post, che per altro ho già corretto nella parte imprecisa in cui scrivevo che il film era tratto dal tuo libro e mi scuso, avevo interpretato male qualche cosa letto in internet.
    Ti ringrazio ancora tantissimo della visita e spero di incontrarti ancora Antonella

  4. Cara Antonella, anche tu mi hai preceduta di poco! Stavo per commentare sul tuo blog (mi è arrivata la notifica della tua risposta). E credimi, l’onore è tutto mio: mi stupisco ogni giorno di più constatando quanti meravigliosi blog (letterari in tutto o in parte) esistano in Italia, curati da persone piene di gusto e passione come te. Mi ha fatto tanto piacere trovare la tua bella pagina dedicata a Nannerl, e ancor più, naturalmente, il fatto che tu abbia citato il mio romanzo.
    Riguardo all’informazione non corretta secondo la quale il film di Féret sarebbe basato sul mio romanzo, non devi scusarti: è un equivoco nel quale sono caduti anche autorevoli periodici di lingua spagnola, a maggior ragione per il fatto che la copertina della nuova edizione distribuita in Spagna e Sud America è la locandina di quel film! Infatti sono stata lieta della pubblicazione di questo nuovo articolo in Cile, che chiarisce la faccenda. Molte grazie di aver fatto la correzione!
    Un abbraccio e a presto,
    Rita

  5. Ciao Rita, ti ho risposto anche sul mio blog. Mi piacerebbe tantissimo seguirti e rimanere aggiornata su quello che scrivi, adesso ti metto tra i miei preferiti ma non so dove segnarmi tra i tuoi lettori fissi. Ti ringrazio tantissimo per quello che dici del mio blog che in realtà è solo un piccolo blog curato da una dilettante, però è vero, ci metto passione. Spero a presto, Antonella

  6. Hai ragione, avevo tolto dalla barra laterale il “gadget” dei lettori fissi. Ma ho visto che sei riuscita a iscriverti lo stesso! 🙂

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