Cinque domande a Cinzia Giorgio

Parla l’autrice di È facile vivere bene a Roma, se sai cosa fare edito da Newton Compton

Cinzia Giorgio è autrice di diversi libri di narrativa e di saggistica. Laureata in Lettere Moderne e in Lingue, si è specializzata in Women’s Studies e in Storia Moderna, compiendo studi anche all’estero. È dottoressa di ricerca in Culture e Letterature Comparate; vive a Roma, dove organizza i salotti letterari dell’Associazione di Studi Umanistici Leussô e insegna Storia delle Donne all’Uni.Spe.D. L’ultimo suo romanzo, La collezionista di libri proibiti, è uscito per Newton Compton nello scorso mese di ottobre; l’ultimo testo di non-fiction, che andiamo a presentare, è ancor più fresco di stampa ed è stato pubblicato dalla stessa casa editrice.

La guida alla città di Roma di Cinzia Giorgio

È facile vivere bene a Roma se sai cosa fare si colloca all’interno di una collana di originali guide alle città e regioni italiane; finora Newton Compton ha pubblicato quelle su Venezia, Torino, Milano, Firenze, Bologna e sulle Marche. Guide utili anche a quanti, durante le vacanze, decideranno di dedicarsi alla scoperta, o riscoperta, del nostro territorio.

Roma, quindi. Perché non c’è nessun altro posto come la Città Eterna, dichiara l’autrice del libro sul suo sito. Perché Roma nasconde esperienze insolite: visitare un museo in piena notte, cenare su un aereo, ascoltare un concerto in un salotto, ballare il tango in libreria, assaggiare la birra e il cioccolato dai trappisti… Roma è una città nella quale è quasi impossibile annoiarsi, se si sa dove andare. E non è detto che si debba spendere molto. Alcune delle soluzioni proposte in questa guida alternativa costano poco o sono gratuite: assistere all’uccisione di Giulio Cesare, dedicarsi alla lettura di un antico manoscritto custodito nella Biblioteca Angelica, o prendere parte a un corso universitario senza iscriversi all’università.

Cinzia Giorgio, tu non sei nata a Roma; ti sei trasferita nella capitale per ragioni di studio e di lavoro, e te ne sei innamorata. Che cosa ami di più della Città Eterna? E che cosa, per contro, di Roma non riesci a sopportare?

Roma per me è una fonte inesauribile di scoperte, una musa ispiratrice che conserva tutto il suo fascino anche dopo secoli e secoli di storia. Ho scoperto su un autobus di essere follemente innamorata della città che mi aveva accolto a braccia aperte. Stavo tornando a casa, il bus si è fermato a un semaforo, ho sollevato lo sguardo e mi è apparsa l’Isola Tiberina in tutto il suo splendore alle luci del tramonto. Mi sono sentita felice e fortunata, abitare a Roma è per me un privilegio. Se dovessi trovarle un difetto non saprei davvero che cosa dire. Ha i difetti di tutte le metropoli ma si impara ad amarla anche per quello, no?

Per scrivere questo libro hai deciso di sperimentare in prima persona molte delle attività che descrivi, se non tutte. Hai avuto un’esperienza sorprendente più delle altre?

Non riesco a scrivere di ciò che non conosco o verifico di persona. Quindi ho avuto la premura di andare a visitare le botteghe, i locali e le strutture di cui parlo nella guida. Ho avuto molte belle esperienze e ho conosciuto persone straordinarie, alcune delle quali non sapevano nemmeno che le avrei inserite nel libro, volevo far loro una sorpresa. Forse è questa l’esperienza più bella: aver conosciuto tanta bella gente.

Cinzia Giorgio
Cinzia Giorgio

Tu sei un’autrice di narrativa e di saggistica. Quando scrivi, in cosa sostanzialmente differisce il tuo approccio all’uno e all’altro genere?

L’approccio per me è sempre lo stesso: sia per la saggistica che per la narrativa non smetto mai di leggere, di fare ricerche e di documentarmi. Non potrei fare altrimenti. Il mio metodo consiste nell’essere il più possibile precisa quando cito le fonti e i personaggi indipendentemente dal libro che sto scrivendo.

Ti sei specializzata in Women’s Studies e insegni Storia delle Donne. Credi che l’attività di una scrittrice si differenzi in qualche modo dall’attività di uno scrittore? Esiste, secondo Cinzia Giorgio, una “scrittura femminile”?

Per anni l’ho pensato, ma devo ammettere che mi sono ricreduta. Ritenere che una donna scriva in modo differente rispetto a un uomo è retaggio, a mio avviso, di un’educazione passata e forse ancora troppo radicata. La dedizione, la passione, la tenacia non hanno sesso.

Le statistiche ci dicono che le donne leggono più degli uomini (perlomeno la narrativa). D’altra parte, i libri più “visibili” sono più spesso scritti da uomini. Ritieni che si tratti di una contraddizione rilevante? E a che cosa è dovuta?

Spesso siamo proprio noi donne le nostre peggiori nemiche. Quando ci avviciniamo al romanzo di un’autrice (in particolare di una emergente) talvolta arricciamo il naso. Per fortuna ora le cose stanno cambiando, ma è un processo lento, che ha bisogno di tempo per maturare. Le nuove generazioni saranno più libere da preconcetti rispetto a noi, credo e spero.

About

Questo è il sito di Rita Charbonnier, autrice dei romanzi Figlia del cuore (di prossima uscita per Marcos y Marcos), La sorella di Mozart (Corbaccio 2006, Piemme Bestseller 2011), La strana giornata di Alexandre Dumas e Le due vite di Elsa (Piemme 2009 e 2011). Scopri di più...

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