Parla l’autrice della serie investigativa ambientata in Lucania, pubblicata da Einaudi

Su questo sito, tempo fa ho già intervistato Mariolina Venezia; ma da una parte è uscito il suo terzo romanzo della serie incentrata sull’investigatrice Imma Tataranni, dall’altra è iniziato l’anno in cui Matera è capitale europea della cultura: siamo più che a proposito. Nata a Matera, dunque, e residente a Roma, per Einaudi Mariolina Venezia ha pubblicato Mille anni che sto qui, vincitore del Premio Campiello 2007, Altri miracoli (2009), Da dove viene il vento (2011) e il trittico poliziesco Come piante tra i sassi, Maltempo e Rione Serra Venerdì.
Mariolina, ripartiamo dal principio. Vorresti dirci come è nato il personaggio di Emma Tataranni? C’è per caso qualcosa di te in lei?
Ahah, spesso mi chiedono se c’è qualcosa di me nel personaggio. Sarà perché anch’io non sono un gigante quanto a statura. O perché ho più o meno la sua età, e sono come lei di Matera. Posso però dire in tutta sincerità che non mi sono ispirata a me stessa quando ho concepito questo personaggio. Al contrario, mi sono divertita a calarmi nei panni di una donna con una vita molto diversa dalla mia, forse la vita che avrei vissuto se non avessi fatto scelte diverse. Un marito, una figlia, suoceri, cognati, problemi di condominio, superiori e sottoposti… e un grande spirito pratico per far quadrare il tutto. Però poi c’è da dire che un po’ di se stessi c’è sempre, nei personaggi che si raccontano. Inoltre Imma ha un carattere talmente forte che da quando è spuntata ha iniziato a influenzarmi, e a volte mi sorprendo ad assumere certi suoi atteggiamenti…

Quando ti intervistai in occasione dell’uscita del secondo romanzo della trilogia, mi dicesti: “ho l’impressione che non le dispiacerebbe continuare a esistere”. Hai tuttora l’impressione che il personaggio continuerà a esistere — ovvero, avremo un nuovo poliziesco che la vedrà protagonista?
In effetti sto lavorando a un nuovo romanzo dove c’è lei. Questa volta tratto i temi del turismo e della speculazione immobiliare…
Einaudi ha pubblicato una nuova edizione dei primi due, sulla copertina dei quali campeggia un ritratto disegnato di Imma che trovo irresistibile. Devo dire peraltro che me l’ero immaginata esattamente così. L’autore dell’immagine è il fumettista Giuseppe Palumbo, materano come te: per arrivare a questo risultato avete collaborato, oppure lui è stato libero di creare sulla base della sua personale visione del personaggio?
Abbiamo collaborato, e anche parecchio, per arrivare a questo ritratto di Imma. Giuseppe è stato molto disponibile nell’accogliere le mie indicazioni, e alla fine il personaggio è risultato piuttosto somigliante a come l’avevo concepito. Non era una cosa scontata. Molti si rifiutano di accettare l’idea di un personaggio femminile che non corrisponde agli stereotipi delle eroine a cui siamo abituati. Alte, slanciate… lei no. Emma è tracagnotta e mediterranea, come tante donne che esistono nella realtà…
È in preparazione una versione televisiva di tutti e tre i romanzi. Per quando è prevista l’uscita, e quali sono le tue personali aspettative su questo traguardo?
La serie, suppongo, uscirà nel prossimo autunno. Non so in che misura sarà rispondente ai miei romanzi. Sarà una sorpresa anche per me!
Matera è la capitale europea della cultura per il 2019. Immagino che la cosa ti renda felice e immagino anche che tu abbia in programma iniziative correlate: vuoi parlarcene?
Ho proposto un adattamento teatrale dal mio libro Mille anni che sto qui, ma non so se la cosa andrà in porto. In ogni caso, al di là delle celebrazioni, il mio rapporto con la città prosegue, e nel mio nuovo libro, quello che sto scrivendo adesso, Matera è più presente che mai…