Articolo della scrittrice Susanne Dunlap uscito sulla rivista della Historical Novel Society, associazione americana dedicata al romanzo storico. Qui, in traduzione italiana

Pubblico un estratto di un articolo della scrittrice americana Susanne Dunlap, uscito sull’ultimo numero della rivista della Historical Novel Society. I romanzi storici sono spesso incentrati su figure di artisti, osserva Dunlap, e si chiede come mai. Cosa c’è di particolarmente affascinante negli artisti del passato, al punto da spingere numerosi autori a occuparsi di loro? E mi intervista, con altre autrici, in proposito.
L’articolo integrale in lingua inglese si trova qui. Un altro articolo di Susanne Dunlap si trova su questa pagina.
Il fascino dell’artista nel romanzo storico
di Susanne Dunlap
Non hanno governato o agitato le folle, né sono stati testimoni dei maggiori eventi della storia, né si tratta necessariamente di personaggi famosi o celebrati. Eppure c’è qualcosa negli artisti del passato, nel peculiare punto di vista che essi hanno sui loro tempi, che induce i romanzieri a insinuarsi nelle loro vite e nei loro ambienti, alla ricerca di una verità sottostante. A volte si tratta di personaggi illustri: quest’anno sono usciti diversi romanzi su Beethoven. In altri casi, i romanzieri vanno alla ricerca del personaggio poco noto, o delle forze sullo sfondo che hanno forgiato e reso possibile la vita degli artisti più famosi. Naturalmente, in questi ultimi due casi è più probabile che al centro della narrazione vi siano personaggi femminili—da sempre, del resto, la donna è grande protagonista del romanzo storico.

Per avere un’idea delle ragioni per le quali i romanzieri storici siano così affascinati dalle figure di artisti, ho chiesto ad alcune mie colleghe autrici di narrativa storica di esporre le ragioni per le quali hanno scritto romanzi su artisti, musicisti, attori e letterati.
In molti casi, il background personale della scrittrice ha avuto un ruolo nella scelta del soggetto del romanzo storico. Questo è certamente vero per Stephanie Cowell, autrice de Il matrimonio delle sorelle Weber, che esplora la relazione delle sorelle Weber con Wolfgang Amadeus Mozart; e de La donna col vestito verde—su Claude Monet e la sua prima moglie, Camille Doncieux.
Sono cresciuta in una casa nella quale si riteneva che le arti e gli artisti fossero al centro del mondo. Entrambi i miei genitori erano artisti visivi. Andavamo spesso a visitare musei e a vedere spettacoli, e la nostra casa era piena di libri. Non mi è mai venuto in mente di poter fare nella vita qualcosa che non fosse un’attività artistica, la recitazione, il canto e la danza, la scrittura di romanzi. Come autrice, trovo affascinante scrivere di artisti di ogni tipo: si tratta sempre di individui che lottano per dire al mondo qualcosa che ritengono prezioso. […]
Anche Rita Charbonnier, autrice de La sorella di Mozart, attinge alla sua storia personale nell’esporre le ragioni per le quali si è interessata a figure di musicisti e di altri artisti.
Ho una formazione di tipo artistico: ho studiato musica, canto e recitazione, ho recitato per anni in teatro e di tanto in tanto lo faccio ancora. Quindi è stato per me del tutto naturale, una volta che ho deciso di scrivere, occuparmi in primo luogo di figure di artisti. La psicologia dell’artista, il modo di essere e di agire nel mondo caratteristico di coloro che hanno un temperamento artistico, mi è familiare, anche perché io stessa in qualche misura lo possiedo. Inoltre, la maggior parte delle persone che frequento si occupano di arte in diversi modi, o comunque hanno un temperamento creativo.
Diversi autori hanno background artistici, dunque, ma non necessariamente nella musica. Del resto, in tutte le attività artistiche entrano in gioco le medesime aree del cervello, le medesime inclinazioni: la capacità di esercitare l’immaginazione, di entrare nella mente di qualcun altro, l’avere una propria visione chiara. Sono anche queste le abilità che aiutano gli scrittori a scavare nella psiche delle figure storiche per attribuire loro carne e sangue ed emozioni, e rivelare così una verità che non si trova nei manuali di storia. […]
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In diversi casi, ciò che spinge a guardare agli artisti del passato è la consapevolezza di quante donne siano cadute nel dimenticatoio. Il più ricco arazzo celebrativo di guerre e lotte politiche è stato realizzato da mani femminili invisibili, e allo stesso modo le donne sono state spesso determinanti nel raggiungimento del successo da parte di un grande artista maschio. Per contro, i limiti imposti alle artiste da istituzioni controllate da uomini hanno spesso sminuito le loro opportunità e la loro produzione, così da consegnarle all’anonimato. Questa è indubbiamente una miniera allettante di ricchi argomenti, per chi scrive romanzi. […]
Difatti, quello di andare alla ricerca di donne che in qualche modo abbiano sostenuto o ispirato artisti, musicisti e scrittori non è un fenomeno raro, nel romanzo storico. Da La nascita di Venere di Sarah Dunant a La ragazza con l’orecchino di perla di Tracy Chevalier fino a Una ragazza da Tiffany di Susan Vreeland per arrivare a Twain’s End di Lynn Cullen, coloro che hanno letto questi libri hanno potuto aprire gli occhi sul fatto che le arti non nascono dal nulla—che il mondo esterno, le persone che circondavano l’artista, hanno avuto ruoli decisivi nel renderlo quello che è stato. […]
Per me come scrittrice, l’inclinazione a occuparmi di musicisti e artisti nasce dalla visione particolare che possiamo ottenere della storia fruendone attraverso i loro occhi. […] Di per sé, inoltre, la ricerca che un artista compie per tutta la vita, nel tentativo di assicurarsi che la sua voce venga ascoltata attraverso i secoli, è intrinsecamente drammatica.
Nelle mani delle autrici sopra menzionate, e di molte altre autrici e altri autori, storie di artisti di ogni tipo aprono nuovi mondi e nuove prospettive sulla storia, rendendola accessibile e affascinante presso un vasto pubblico di lettori—e questo è, dopo tutto, uno degli obiettivi primari del romanzo storico. In conclusione, che vengano più romanzi su pittori e scultori, musicisti e scrittori!
Susanne Dunlap
Susanne Dunlap è autrice di dieci romanzi storici, sette dei quali incentrati sulla musica e sui musicisti (non tradotti in italiano). È anche una book coach.