
Rita Charbonnier è autrice di quattro romanzi. La sorella di Mozart è appena uscito in una nuova edizione per Marcos y Marcos. Ha inoltre pubblicato Figlia del cuore, romanzo sul tema dell’affidamento familiare (Marcos y Marcos 2020), La strana giornata di Alexandre Dumas e Le due vite di Elsa (Piemme 2009 e 2011). Ha studiato pianoforte e canto, si è diplomata presso la Scuola di teatro classico “Giusto Monaco” dell’Istituto nazionale del dramma antico, a Siracusa, e ha frequentato il Corso di formazione e perfezionamento per sceneggiatori della RAI, a Roma. Ha collaborato come giornalista ed esperta di teatro con diverse riviste, e scritto soggetti e sceneggiature. È anche attrice e ha lavorato con personalità di rilievo: Nino Manfredi, Aldo Trionfo, Renato Nicolini, Lucia Poli, Antonio Calenda, per citarne solo alcuni. Ha scritto monologhi teatrali, si esibisce in reading musicali e recital.
Dopo la biografia in terza persona, qualcosa di più informale. Ho inaugurato questo sito nel lontano 2006, quando è uscita la prima edizione del mio romanzo La sorella di Mozart; allora era un blog ovviamente rudimentale e s’intitolava “Nannerl Mozart”, dal nome di lei. Poi, per lungo tempo, si è intitolato “Non solo Mozart”. Ora è semplicemente il mio sito.
Al di là delle informazioni sui miei libri, vi sono pubblicati oltre 400 articoli, molti dei quali di altri autori. Si occupano di scrittura, di musica, di arti visive, di questioni di famiglia, di femminismi e di altre cose. Se desideri ricevere i prossimi via email, nella pagina dei contatti trovi il modulo dell’iscrizione al servizio.
Sono italiana. Il mio cognome proviene da ascendenze piemontesi remote. Non ho radici in un’unica regione; i miei genitori avevano provenienze diverse, hanno vissuto in città diverse e io sono nata a Vicenza, ma solo perché loro in quel periodo si trovavano lì. Poi, quando ero molto piccola, la mia famiglia si è trasferita a Roma. Io vi sono rimasta e ormai mi considero romana.

Ho iniziato a leggere a quattro anni e a cinque ho ricevuto in dono la mia prima copia di Pinocchio; a otto scrivevo e battevo a macchina il giornalino del quartiere, anzi del caseggiato, che poi avevo il coraggio di vendere e che qualcuno aveva il coraggio di comprare. Suonavo il pianoforte, fin dalla più tenera età, con l’impeccabile tecnica che si può ammirare nella foto.
Dopo il liceo ho frequentato la Scuola di Teatro “Giusto Monaco” dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, che si trova a Siracusa. Quando mi presentai al concorso di ammissione, non immaginavo tanto di fare l’attrice quanto di dedicarmi alla drammaturgia e alla regia. Qualcuno però mi aveva detto che calcare le tavole del palcoscenico per un breve periodo mi sarebbe stato utile.
Il breve periodo è durato quasi quindici anni. Ho debuttato con Lucia Poli, ho lavorato con il Teatro della Tosse di Genova, con La Contrada di Trieste e con il Teatro Stabile dell’Aquila (prima del terremoto); sono stata diretta, tra gli altri, da Antonio Calenda, Aldo Trionfo e Tonino Conte. Sulla scena recitavo, cantavo e talvolta suonavo il pianoforte.

Ho anche lavorato in televisione, in Rai, partecipando saltuariamente come attrice alle trasmissioni Avanzi, Avanspettacolo (che aveva tra i protagonisti Franco Franchi e Ciccio Ingrassia) e ad alcune “fiction”, come Una donna per amico.
Ho quindi interpretato un bel ruolo nella commedia musicale Parole d’amore… parole, scritta e diretta da Nino Manfredi. I più bei ricordi della mia carriera di attrice sono inevitabilmente legati a questo grande artista. Era anche un interprete generoso; faceva del suo meglio per mettere gli altri attori a proprio agio, e per valorizzarli.

Grazie al teatro ho avuto modo di conoscere le più belle città d’Italia, ma dopo qualche tempo ho iniziato a provare la sempre più chiara sensazione che mi mancasse qualcosa di essenziale. Partendo per una tournée, misi in valigia un computer portatile (eravamo negli anni ’90, quando un laptop, di una valigia, occupava la metà) e cominciai a scrivere racconti.
Iniziai a collaborare con una rivista di teatro, “Hystrio”, come giornalista. Il primo servizio che proposi al direttore (Ugo Ronfani), e che lui di buon grado accettò, riguardava le registe, drammaturghe e compositrici: hanno dovuto lottare più degli uomini per emergere nel mondo del teatro?
Mentre scrivevo l’articolo mi tornò alla memoria la figura di Nannerl Mozart, sorella di Wolfgang Amadeus. Di lei ricordavo qualcosa per via dei miei studi musicali: era una bambina prodigio, come il fratello, ma a un certo punto era stata messa da parte.
Era il 1996. Dieci anni dopo, il mio romanzo La sorella di Mozart è uscito in dodici Paesi. Il secondo, La strana giornata di Alexandre Dumas, è stato pubblicato nel 2009; il terzo, Le due vite di Elsa, nel 2011. Nel 2020 è uscito Figlia del cuore, romanzo sul tema dell’affidamento familiare.
Sono anche autrice di testi per l’audiovisivo. Ho scritto soggetti e sceneggiature di diverse serie per Rai e Mediaset: Cuori rubati, La squadra, Vivere, Don Matteo, Agrodolce. Il mio trattamento per “docufiction” In-volontari ha ottenuto la menzione speciale del Premio Dora (per la sceneggiatura sui temi del volontariato) nell’ambito del XIX Torino Film Festival. Un mio trattamento basato sulla biografia di Nannerl, la sorella di Mozart, ha vinto una competizione europea, la “Film Story Competition” di Euroscript; la mia sceneggiatura Mozart’s Sister è stata finalista al festival americano di cinema “Moondance”, nell’edizione 2011.

Ho spesso presentato i miei romanzi attraverso formule teatralizzate, i cosiddetti “reading musicali”, all’interno di festival quali il Ruggiero Leoncavallo (Montalto Uffugo, CS) o lo Slow Flute (Salsomaggiore Terme, PR).
Il mio progetto più recente in questo ambito è un “concerto-spettacolo da camera” intitolato Tre note, tre donne che racconta, tra parole e musica, tre grandi compositori (Mozart, Beethoven e Chopin) dal punto di vista di altrettante donne che hanno fatto parte della loro vita. È andato in scena diverse volte, su invito di associazioni musicali e festival, come Benevento città spettacolo.
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